La finanza minimalista di Gucci

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SABATO, 28 SETTEMBRE 2002 |
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Pagina 34 - Economia |
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La finanza minimalista di Gucci |
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Gli utili della Gucci nel secondo trimestre dell´anno hanno subìto un ridimensionamento, ma in cassa rimane una forte liquidità che rappresenta un paracadute per qualsiasi necessità: 2,3 miliardi euro (più di 4mila miliardi di vecchie lire) che il direttore finanziario della casa di moda, Bob Singer, amministra con inusitata prudenza. «No boats, no planes», niente barche e niente aerei, è il suo motto, che illustra a dovere il rigore che una società quotata in Borsa deve adottare nell´amministrare la liquidità degli azionisti. Gli investimenti di Singer sono tutti concentrati sui titoli obbligazionari, non c´è spazio per le azioni. E anche tra le obbligazioni la selezione è d´obbligo: solo titoli di Stati sovrani con rating AA, pochi titoli di aziende e con bilanci solidissimi. In più Singer ha distribuito la liquidità su nove gestori diversi tra i più rinomati a livello mondiale e, non contento, ha posto dei limiti stringenti all´interno delle singole gestioni. Il risultato di questa attenta strategia non è poi così esaltante: 30-40 centesimi di punto sopra il Libor. L´importante è non perdere soldi, ripete Singer ai suoi collaboratori. Una consolazione per i tanti risparmiatori che di questi tempi non riescono a far fruttare i loro denari. Anche i più bravi si accontentano di poco.
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