2/4/2004 ore: 10:57
La Ue: Italia, il deficit 2004 oltre il 3%
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VENERDÌ 2 APRILE 2004 |
Pagina 7 - Economia |
La Ue: Italia, il deficit 2004 oltre il 3% Solbes frena il piano fiscale di Berlusconi: avete un debito enorme
Bruxelles: le eventuali riduzioni di imposte "devono far parte di interventi strutturali" Stasera in Irlanda all´ Eurogruppo faccia a faccia fra ministro e commissario Ue Tremonti: rispetteremo gli obblighi di copertura, ma la riforma si farà e sarà semplice e giusta, partendo dal basso
La previsione degli economisti del commissario agli affari monetari Pedro Solbes affianca di fatto l´Italia a Germania e Francia (nei cui confronti sono già state lanciate in sede Ue procedure per deficit eccessivo) ed all´Olanda, che ha appena formalizzato un disavanzo di bilancio superiore al 3% (il 3,2%) nel 2003. Il Portogallo, che è incappato in passato nelle maglie del Patto, vedrà nei prossimi giorni riconosciuti dall´Ue le correzioni di rotta ed i risultati ottenuti. Per Tremonti ed il governo, impegnati nella complessa costruzione di un pacchetto di riduzioni fiscali, i numeri provenienti da Bruxelles rappresentano invece una vera doccia fredda. Mostrano infatti che i conti pubblici italiani viaggiano su binari ben poco rassicuranti: Roma cifra infatti ancora il deficit al 2, 2% del Pil per l´anno in corso (a fronte di una crescita dell´1,9% che appare ormai decisamente fuori portata) ed il debito al 105% del Pil; Bruxelles "vede" invece un "rosso" di bilancio di circa un punto superiore, al 3,2-3,3%, con le ovvie conseguenze su un debito destinato a non calare ed a restare pressochè invariato anche nel 2004. E proprio sulla fattibilità delle riduzioni di imposte in Italia, il portavoce di Solbes ha usato ieri toni inequivoci: i tagli fiscali - ha detto - sono «positivi» ma solo «nei Paesi che se li possono permettere», cioè quelli che hanno finanze in ordine. «La posizione europea non è cambiata», ha fatto dire ieri Solbes, «e si basa su tre pilastri: 1) le politiche nazionali di bilancio sono giudicate nel contesto più generale della situazione delle finanze pubbliche e cioè alla luce delle implicazioni per il deficit e il debito; 2) data l´attuale situazione delle finanze, in particolare in Italia, i tagli devono essere interamente compensati, cioè qualsiasi riduzione delle entrate fiscali deve essere accompagnata da diminuzioni delle spese; 3) le eventuali riduzioni di imposte, quando sono possibili, devono essere comunque parte di più complesse riforme strutturali, affinchè gli effetti non si esauriscano nel breve termine ma stimolino in maniera duratura l´occupazione e la crescita». Se non c´è il rispetto di queste tre condizioni, «si aumentano deficit e debito, scaricando sul futuro le tensioni di oggi. E questo non è possibile, soprattutto in Italia dove esiste il debito più alto d´Europa, pari al 106% del pil». A Solbes - soprattutto sul punto che le riduzioni fiscali vanno interamente finanziate - non ha mancato di replicare da Roma Tremonti: «Lo sappiamo anche in Italia, abbiamo l´articolo 81 della Costituzione che impone le coperture. Questo governo lo ha sempre rispettato». Tremonti non solo conferma che l´esecutivo andrà avanti con la riforma fiscale ma annuncia anche che «stiamo lavorando per dare una scossa all´economia». La riforma del fisco «sarà semplice e giusta, partirà dal basso. Un pò di soldi in più nelle tasche dei cittadini non fanno la felicità, ma aiutano». Solbes e Tremonti avranno modo di confrontarsi su questi temi già stasera nella riunione dell´Eurogruppo che apre a Kildare, in Irlanda, la due giorni informale dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dell´Ue. Per il commissario spagnolo non sarà una semplice passerella d´addio. Ai ministri Ecofin, Solbes fornirà certamente un quadro aggiornato della situazione economica di Eurolandia, corredato da considerazioni più dettagliate sui paesi che evidenziano maggiori difficoltà di bilancio. E non mancheranno anticipazioni sulle previsioni che la Commissione Ue presenterà mercoledì. |