Lavoro addio, esplode la cig straordinaria
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È boom della cassa integrazione in luglio, in particolare di quella straordinaria. Ieri l'Inps ha diffuso gli ultimi dati: l'incremento della richiesta generale di cassa è stato del 9,8% in luglio rispetto a giugno, ma la cifra è pressoché tutta attribuibile all'aumento di ore per cassa straordinaria (cigs +26,3%). Va ricordato che, a differenza della ordinaria, la cassa straordinaria spesso è l'anticamera della perdita del posto.
Le domande per la cassa integrazione ordinaria (cigo) sono rimaste infatti pressoché stabili rispetto a giugno (+1,6%), mentre le autorizzazioni per cassa integrazione in deroga (cigd) sono risultate addirittura in leggera flessione (-3,4%). Su base annuale, invece, in valore assoluto nel mese di luglio sono state autorizzate 113,7 milioni di ore di cassa, con un aumento del 28,4% rispetto a luglio dello scorso anno. Nel dettaglio 27,7 milioni di ore di cigo (-48,6% rispetto al 2009), 52,4 milioni di ore per la cigs (+178,1%) e 33,6 milioni di ore di cigd (+113,8%).
«La cig cresce esponenzialmente e il 2010 sarà, a tutti gli effetti, l'anno record per la cassa integrazione», commenta il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni. A luglio, ricorda il dirigente del sindacato, «ancora una volta la cassa cresce del 28% sullo stesso mese dello scorso anno e di circa il 10% sul mese precedente, dato definito incredibilmente come "lieve incremento". Siamo oltre le 700 milioni di ore nei primi 7 mesi dell'anno - conclude Fammoni - ben più dell'anno precedente, e nel 2010 sarà purtroppo superato il dato record del 2009».
Quanto alla differenza rispetto allo scorso anno, Fammoni sottolinea che «c'è una caratteristica di fondo che aggrava la situazione: la cig si sta in gran parte spostando sulla straordinaria, ovvero l'anticamera dell'uscita dal lavoro. Questa è una realtà che non ha bisogno di falso ottimismo ma di politiche di sviluppo che evitino lo scivolare di questa enorme platea di lavoratori verso la disoccupazione. Quello che manca totalmente nella manovra e nelle politiche del governo».