29/4/2005 ore: 12:41

Licenze, da oggi la rottamazione

Contenuti associati

Venerdì 1 Ottobre 1999 Economia italiana

Licenze, da oggi la rottamazione

ROMA — Scatta da oggi, con la possibilità di presentare le domande, l’operatività della nuova normativa sulla «rottamazione» delle licenze commerciali che fissa i criteri per l’assegnazione degli indennizzi ai titolari degli esercizi che decidono di cessare l’attività, secondo quanto previsto dalla riforma del commercio varata dal ministro dell’Industria, Pier Luigi Bersani (si veda «Il Sole-24 Ore» del 29 settembre).

L’iniziativa riguarda i cosiddetti negozi di vicinato, ossia i punti vendita con superficie non superiore ai 150 metri quadrati se ubicati in comuni con una popolazione inferiore ai 10mila abitanti ed esercizi con area commerciale al di sotto dei 250 metri quadrati in aree urbane con più di 10mila abitanti.

Gli indennizzi previsti potranno essere di 10, 15 e 20 milioni di lire, a seconda di un punteggio basato sull’anzianità d’esercizio, sull’esclusività dell’attività commerciale come fonte di reddito, sulla situazione patrimoniale del richiedente e sulla tipologia commerciale stessa.

Per «rottamare» la propria licenza commerciale e ricevere l’indennizzo sarà necessario aver cessato l’attività (e riconsegnato al proprio Comune il titolo autorizzatorio) nel periodo compreso fra il 9 maggio ’98 e l’8 maggio 2000 ed avere almeno 5 anni di anzianità Inps come commerciante.

Non sono mancate le polemiche. Innanzitutto sulla disponibilità finanziaria, ossia un centinaio di miliardi che le associazioni di categoria hanno ritenuto insufficienti per consentire di dare indennizzi a sufficienza. In secondo luogo è rimasto ancora da dirimere il nodo della tassazione dell’indennizzo. Gli operatori hanno poi segnalato che le sedi regionali dell’Inps stanno interpretando in maniera non univoca le procedure di computo della sospensione dell’attività in vista della cessazione definitiva. Inoltre, si sta studiando una soluzione per alcune Regioni a statuto speciale (Sicilia e Sardegna) e per la Provincia autonoma di Trento. Dai primi dati emerge che il numero complessivo di esercizi commerciali al dettaglio fisso durante il periodo transitorio di applicazione della riforma del commercio è diminuito di circa 7mila unità.

Close menu