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Manovra: Ici e affitti detratti dall’Irpef

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    giovedì 13 settembre 2007

    Pagina 10 - Primo Piano


    Manovra, Ici e affitti
    detratti dall’Irpef

    STEFANO LEPRI
    ROMA

    Sgravi fiscali per la casa nel 2008, calcolati non sull’Ici, ma sull’Irpef. Andrebbero sia a chi la possiede, la casa, sia a chi abita in affitto. Nell’incontro di ieri tra il governo e i Comuni, titolari del gettito Ici, è emerso che è questa la soluzione più praticabile, che lascia tutti contenti. Di cifre ancora non se ne parla, perché il via libera all’operazione arriverà solo quando saranno definiti i tagli di spesa nella manovra 2008, che ancora restano lontani dalle cifre volute.

    Nel consiglio dei ministri di oggi, anzi, diventerà più stringente il contrasto tra chi resiste ai tagli alle spese e chi vuole dare subito un segnale di calo delle carico fiscale. C’è perfino chi ipotizza che un primissimo segnale sulle tasse si potrebbe dare già a fine 2007, restituendo subito sull’Irpef una parte del maggior gettito ottenuto con il recupero dell’evasione. Ma Tommaso Padoa-Schioppa è contrario: ieri nell’incontro con l’Anci, l’associazione dei Comuni, ha detto che «il governo non vuole alzare la pressione fiscale nel 2008».

    Il ministro dell’Economia contempla un limitato intervento di sgravi per evitare che nel 2008 la pressione fiscale salga ancora rispetto all’elevato valore ora previsto per il 2007, circa il 43 per cento del prodotto lordo secondo le ultimissime stime. Altri si domandano se il 43 per cento non sia già troppo, e se non rischi di far da tampone a un insufficiente sforzo nei risparmi. In ogni modo l’intervento sulla casa, Ici o Irpef che sia, trova ormai il consenso di tutti i partiti, dalla Margherita e dall’Udeur che l’hanno proposto per primi, fino all’estrema sinistra.

    Al momento, gli sgravi 2008 potrebbero contare su 2-3 miliardi di euro. Al posto di una più elevata franchigia Ici (dagli attuali 103 euro a 290, secondo quanto si era discusso alla Camera) si interverrebbe con detrazioni Irpef di importo analogo, come aveva già richiesto il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, presidente dell’Anci. Il vantaggio per i Comuni sarebbe di non rinunciare a un gettito certo in cambio di trasferimenti dallo Stato che potrebbero essere in futuro decurtati; mentre il governo con l’Irpef potrebbe contemporaneamente intervenire anche a favore delle famiglie in affitto.

    Diversi i toni dell’opposizione: per Umberto Bossi «Roma ci tiene come schiavi. L’impero si è sempre basato sulla schiavitù: Roma vuole i soldi, tutto il resto sono storie». Argomenta invece Giulio Tremonti che abbassare l’Imposta comunale sugli immobili ci «è un provvedimento giusto, che avevamo proposto noi; basta che l’imposta non esca dalla porta per rientrare dalla finestra con la revisione del catasto».

    Tremonti peraltro ritiene che i conti per il 2008 vadano rifatti «perché nel mondo la situazione dell’economia è considerata seria». Padoa-Schioppa riconosce che non si può più prevedere per il 2008, come faceva il Documento di programmazione economica e finanziaria, una crescita del prodotto interno lordo all’1,9 per cento.

    Al consiglio dei ministri di oggi, dove è all’ordine del giorno la manovra 2008, si discuterà certamente di due ministeri, gli Interni (tutti sono d’accordo a spendere di più per la sicurezza, ma occorre trovare le risorse) e la Difesa (l’ala sinistra della maggioranza sostiene che si possono tagliare le spese militari). I sindaci danno una valutazione positiva dell’incontro di ieri con il governo, dopo la rottura dello scorso luglio; perché, spiega il vicepresidente dell’Anci Osvaldo Napoli, sperano di riavere almeno una parte dei 4,4 miliardi di «avanzi di gestione» tagliati. Corre voce al contrario di tagli pesanti per le province, che il governo incontrerà martedì, e per le Regioni.

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