11/2/2002 ore: 10:55

Martino: spero che la sinistra eviti la trappola

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(Del 11/2/2002 Sezione: Economia Pag. 5)
Martino: spero che la sinistra eviti la trappola

ROMA

La strategia ? quella di isolare (ancora di pi?) la Cgil dal resto del sindacato: troppo duro Cofferati, e quindi spazio a Cisl e Uil, che non sono accomodanti sulla questione dell?articolo 18, ma una via di dialogo sembrano comunque volerla mantenere. Ieri, uomini del governo e della maggioranza, hanno tutti mandato segnali in questo senso: Martino, Alemanno, Sacconi. ?Mi auguro - scrive stamani in un commento su la Sicilia il ministro Antonio Martino - che le Sinistre, nell'interesse loro e nostro, non cadano nella trappola di Cofferati, n? accettandone l'impostazione, n? cercando di conciliarla con quella opposta. In entrambi i casi, infatti, priverebbero l'Italia di un'opposizione efficace, credibile, che costituisce l' essenza vera della democrazia?. Via dunque da Cofferati, per privilegiare invece un confronto con chi ci voglia stare: ?Le coraggiose prese di posizione di Cisl e Uil che sfuggono ai ricatti morali dell'unanimismo sindacale rappresentano un messaggio chiarissimo al governo di centro-destra - ha detto il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno - ? un'occasione irripetibile per riformare le regole del mondo del lavoro italiano senza creare fratture sociali?. Anche il sottosegretario al Lavoro Maurizio Sacconi, che gi? critic? aspramente la relazione di Cofferati a Rimini, conferma le sue perplessit? sulla Cgil, ma non intende per questo chiudere una via di confronto agli altri: ?Che si chiami concertazione o dialogo sociale - ha detto parlando nel trevigiano - il Paese deve proseguire il suo percorso di riforma, ma la Cgil dice "niet" ad un sacco di cose?. Ma se il pomo della discordia ? l?articolo 18, al punto che nessun segretario dei sindacati confederali ? disposto neppure a discutere una sua eventuale abolizione, non si capisce su quali basi il governo possa dialogare con Cisl e Uil mantenendo ferme le sue posizioni. Il segretario della Cisl Savino Pezzotta, per esempio, ha parlato allo stesso incontro a cui partecipava Sacconi, ma non ha ceduto minimamente sulla questione dei licenziamenti per giusta causa: ?Non si pu? togliere la tutela a chi ? stato ingiustamente licenziato - ha sostenuto -. Io vengo dai tessili e so bene come si fanno i licenziamenti: se riconosciamo che una persona ? stata licenziata ingiustamente, deve essere reintegrata nel posto di lavoro?. Ci? detto, Pezzotta ha convenuto per? con Sacconi sulla necessit? che il dialogo riprenda, beninteso su altre questioni di politica sociale. Cgil da una parte, quindi, su una linea dura e di scontro, e Cisl e Uil dall?altra, a confrontarsi col governo. Una posizione assai pericolosa secondo l?opposizione parlamentare, perch? ?il sindacato deve essere unito - secondo Enrico Letta, esponente della Margherita ed ex ministro -. Deve difendere gli interessi dei lavoratori in un confronto con il governo su temi molto delicati, e deve usare gli strumenti migliori. Ma soprattutto, il sindacato deve essere unito altrimenti perder? comunque la sua partita con il governo. In questo quadro io credo che lo sciopero generale sul tema dell'articolo 18 sia assolutamente legittimo e possibile?. Non bisogna perci? fidarsi di chi vuole dividere le forze del lavoro, mette in guardia Francesco Rutelli: ?Oggi il governo, nel voler rendere pi? facili i licenziamenti, pensa ad una procedura politica e simbolica che dice: "i sindacati contino di meno", se non addirittura "i sindacati non contino pi?"?.



r. mas.

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