Mezzo stipendio in più per chi rinvia la pensione
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giovedì 2 ottobre 2003 |
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Pagina 11 - Economia |
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LA PREVIDENZA Ecco gli effetti del superincentivo e le alternative possibili Mezzo stipendio in più per chi rinvia la pensione
Il beneficio del 32,7 per cento della retribuzione lorda sarà esentasse e quindi si tradurrà in un aumento netto in busta paga ancora più alto Nel lungo periodo, sarebbe ancora meglio per il lavoratore se il contributo, invece di essere incassato, fosse versato all´Inps C´è solo un´ipotesi che renderebbe conveniente l´uscita dal lavoro: la possibilità reale di cumulare la pensione con la retribuzione La percentuale di guadagno promessa dal governo sale all´aumentare del reddito percepito. Quattro casi e relative convenienze RICCARDO DE GENNARO
ROMA - Gli incentivi a favore di chi, nel settore privato, decide di restare al lavoro per almeno altri due anni dopo aver maturato entro il 2007 i 35 anni di contributi, saranno esenti da tassazione. Lo ha confermato ieri il ministero del Tesoro, dopo l´annuncio di Giulio Tremonti durante la trasmissione «Porta a Porta» di martedì. Un annuncio a sorpresa dopo che il governo aveva sostenuto, nel documento consegnato alle parti sociali, che il «super-incentivo» del 32,7 per cento in busta paga (la totalità dei contributi) sarebbe stato sottoposto a una tassazione separata. A questo punto, a meno di sorprese dell´ultima ora, i lavoratori possono calcolare i benefici del superbonus e le eventuali soluzioni alternative. Sempre che non si verifichi, come paventano gli economisti della Voce.info, una fuga verso la pensione, di qui al 2007, di circa 700mila lavoratori, in vista dell´innalzamento dell´età contributiva a 40 anni dal 2008. Il dipendente privato (i lavoratori del settore pubblico sono esclusi) potrà infatti decidere di andare in pensione (limitatamente al quadriennio 2004-2007) con 57 anni di età e 35 anni di contributi, oppure decidere di restare come minimo per altri due anni e incamerare in busta paga il 100 per cento dei contributi congelando però la sua pensione, oppure ancora continuare a lavorare e decidere di continuare a versare i contributi per accumulare una pensione più ricca. Il meccanismo di calcolo è semplice. Si prende il proprio stipendio netto e lo si aumenta di una percentuale pari al 32,7 per cento dello stipendio lordo: il risultato sarà un guadagno netto immediato in busta paga, che oscillerà tra il 40 e il 50 per cento per ogni anno di rinvio del pensionamento. Questo è il vantaggio che il lavoratore avrà rispetto alla scelta del pensionamento anticipato. L´unico caso in cui lasciare il lavoro diventa più conveniente nell´immediato è la possibilità di cumulare reddito e pensione. Ma c´è anche una terza soluzione praticabile: rinviare la pensione senza incassare l´incentivo, ma lasciando che il contributo del 32,7 per cento venga versato all´Inps. In questo caso, il lavoratore rinuncia al guadagno immediato, ma - grazie ai contributi aggiuntivi versati - rafforza la sua pensione futura in modo da godere, nel corso di una vita residua ipotizzata in 20 anni, di un beneficio (spalmato in questo arco di tempo) maggiore. La sua scelta, insomma, dipenderà dalle sue aspettative di vita. Facciamo ora qualche raffronto. Un impiegato nel settore editoria, che guadagna 20mila euro all´anno e ha dunque uno stipendio netto di 15.045 euro, incamererebbe - se optasse per l´incentivo - 6.540 euro in più all´anno, pari al 43,5 per cento in più del suo stipendio netto. In due anni il suo guadagno netto immediato, esentasse, sarà di 13.080 euro. Nell´ipotesi di prolungamento del versamento dei contributi, il totale della sua pensione «aggiuntiva» sarebbe invece di 19.797 euro (ogni anno di contribuzione dà il due per cento in più di pensione). Vediamo invece un impiegato di banca con 30mila euro di stipendio lordo. Il suo stipendio netto annuo è di 20.822 euro, che l´incentivo farebbe salire a 30.632 euro. Il surplus è del 47,1 per cento, dal che si deduce che il guadagno aggiuntivo derivante dal bonus cresce in percentuale al crescere dello stipendio. Nei due anni di rinvio del pensionamento l´impiegato di banca avrebbe così 19.620 euro in più in busta paga e una pensione futura «congelata» sui 35 anni di contributi. Se invece dovesse decidere di andare in pensione a 37 anni, continuando a versare i contributi, la somma aggiuntiva sulla pensione che percepirebbe nell´arco dei vent´anni successivi sarebbe complessivamente pari a 26.503 euro. Sta a lui decidere se preferisce i soldi subito, oppure dilazionare l´«incasso», anno per anno, in età più avanzata.
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