Milano. Dalla Moldavia colf e prostitute, ma potrebbero essere infermiere
MILANO
(Del 18/7/2002 Sezione: Vivere Milano Pag. 5)
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DENUNCIA |
Dalla Moldavia colf e prostitute Ma potrebbero essere infermiere
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Moldavia terra di medici e infermieri. I malati di tutte le Russie arrivavano nella regione balcanica per farsi curare. Perfino l'équipe di Christian Barnard al primo trapianto di cuore era moldava. Un curriculum di tutto rispetto che però ormai è solo da esportazione, viste le attuali condizioni di povertà. Così dall'ex repubblica sovietica arrivano a Milano, direttamente alla Stazione Centrale solo colf, badanti e ragazze che finiscono nei racket della prostituzione. In effetti, ben il 20% dei 60 mila clandestini in arrivo dalla Moldavia passano la vita sui marciapiedi oppure in occupazioni precarie ai margini della legalità. A denunciare il caso è il Consolato moldavo, ospite della commissione stranieri a Palazzo Marino, che per bocca dei suoi rappresentanti scodella le cifre del disagio. E dagli uffici diplomatici arriva anche un appello: il Comune, almeno, aiuti il consolato a fare assumere dagli ospedali lombardi i 2 mila infermieri che sono stati candidati a supplire i 6 mila di cui lamenta la mancanza la sanità regionale. Un progetto già accettato dalle Asl, ma fermo a Roma per ragioni, come sempre, burocratiche. Lo scoglio sono le equiparazioni dei titoli scolastici fra i due Paesi. Uno scoglio finora insuperabile, secondo i rappresentanti del corpo consolare, nonostante le credenziali di fama internazionale che si sono conquistati i professionisti moldavi della salute. E intanto continua pressoché indisturbato l'esodo delle badanti, delle assistenti domestiche e delle prostitute, che il lavoro lo trovano subito. Centinaia di donne che il loro cuore lo hanno portato pieno di speranza nel nostro Paese, anche se questa volta il trapianto non è ancora riuscito.
p. s.
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