Milano. Gradnik (Federfarma): Fermata la legge far west
MILANO
mercoledì 17 marzo 2004
Gradnik: è una vittoria Fermata la legge far west
«Siamo disponibili a collaborare con giunta e consiglio per una vera collocazione sul mercato»
I farmacisti non ci girano tanto intorno: è stata bocciata la legge del Far West. Paolo Gradnik, presidente di Federfarma lombarda, è più che soddisfatto. «Non vogliamo dare una lettura politica della vicenda - premette - ma siamo confortati dalla decisione della Camera che ha voluto sposare la linea della Corte Costituzionale, avvalorando ancora una volta quella che è stata sempre la posizione dei farmacisti milanesi e lombardi». Gradnik spiega che «in un Paese in cui ad un farmacista è vietato possedere più di una farmacia, perché il legislatore vuole che rimanga un professionista della salute e non un businessman, non si possono affidare catene intere a multinazionali che producono e distribuiscono farmaci, fanno informazione ai medici e vendono anche al pubblico. Il conflitto di interesse nei confronti della salute è evidente». Ora si attende la decisione finale del Tar, prevista il 25 marzo. «Rinnoviamo la nostra fiducia nei magistrati - aggiunge Gradnik - che riteniamo vorranno recepire il parere della Corte e prendere atto anche della posizione della Camera». I farmacisti restano intanto «disponibili - assicura -a collaborare con il Comune per una vera privatizzazione». Già in passato era stata depositata un’offerta vincolante di acquisto da parte di 83 farmacisti non titolari, molti dei quali dipendenti, garantendo all’amministrazione una base d’asta giudicata da Albertini non all’altezza. «Nel frattempo le condizioni di mercato sono migliorate - chiude Gradnik -per cui questa condizione potrebbe addirittura costituire un’opportunità economica per il Comune. Comunque, il nostro slogan rimane: "Le farmacie ai farmacisti che vi lavorano"».
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Ro. Ver.
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 Cronaca di Milano
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