Milano: Guardie giurate in discoteca
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Sabato 28 aprile 2001 |
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Guardie giurate in discoteca
Al via l’operazione sicurezza delle notti milanesi. I proprietari: è la prima volta in Italia
Guardie giurate nelle discoteche della città. Parte da Milano l'applicazione del protocollo d'intesa tra Ministero dell'Interno e gestori delle discoteche per il servizio di vigilanza presso i locali notturni, con guardie giurate. Il Silb (Sindacato italiano locali da ballo), che rappresenta i gestori delle quasi 90 discoteche di Milano e provincia, ha sottoscritto una convenzione con uno dei più importanti istituti di vigilanza privata che opera nel territorio milanese con una centrale operativa e 800 guardie giurate. Secondo i termini dell'accordo, la guardia giurata - la cui presenza è da intendersi come figura garante dell'ordine, sottolineano i gestori - stazionerà dentro e fuori il locale svolgendo controlli ispettivi e lavorando a stretto contatto con il personale interno; le guardie destinate a questo servizio - riconoscibili dalla divisa blu o dalla tuta mimetica e addestrate con un corso di formazione specifico per la vigilanza all' interno dei locali notturni - saranno tutte dotate di radio ricetrasmittente con tasti antirapina. «Le guardie - prosegue il testo dell'accordo, - agiranno in modo proporzionato all'eventuale reato in corso anche con l'aiuto delle pattuglie di zona dell'istituto di vigilanza e delle forze di Pubblica sicurezza. Questi interventi supplementari sono garantiti, in tempi accettabili, proprio dal tasto antirapina. Le guardie giurate, inoltre, potranno essere dotate, su richiesta, di metal-detector e unità cinofila». L'adesione alla convenzione è volontaria da parte dei gestori delle discoteche: la durata contrattuale minima del servizio di vigilanza è di 3 mesi con l'impegno di almeno una guardia giurata per due notti alla settimana per un minimo di quattro ore a notte. I gestori delle discoteche ritengono, in questo modo, di poter superare le critiche mosse ai cosiddetti buttafuori dei locali, che in più di una occasione non sono apparsi in grado di garantire una educata e reale disciplina e un effettivo controllo, anche riguardo ad eventuale spaccio di sostanze stupefacenti. Il 9 marzo scorso la discoteca Old Fashion è stata chiusa per ordine del questore Enzo Boncoraglio a seguito di un incendio, ma anche a causa di precedenti fatti legati agli stupefacenti e a una rissa tra dipendenti e clienti. La sera dell'8 dicembre scorso, invece, due buttafuori della discoteca Nautilus di Busto Arsizio erano stati uccisi da un uomo accorso per «vendicare» i propri figli, che erano stati malmenati. La sera del 3 ottobre, alla discoteca Hollywood di corso Como, era scoppiata una rissa tra un buttafuori e quattro ragazzi milanesi che volevano entrare. Il 20 marzo scorso, invece, rissa con accoltellamento alla discoteca Carpe Diem di Osnago (Lecco) tra un giovane e tre buttafuori. L'elenco, naturalmente, potrebbe continuare, tanto ricorrenti sono le risse. Ma siccome, come sentenzia Orazio in una sua ode, «la forza bruta, non governata dalla ragione, rovina sotto il suo stesso peso», ecco che buttafuori e gestori di discoteche hanno dovuto correre ai ripari per riparare alle polemiche legate alla loro attività. E così arrivano i vigilantes esterni, non dipendenti delle discoteche. Anche, o almeno sembrerebbe, con grande soddisfazione degli stessi gestori. «Milano - afferma infatti Maurizio Betti, presidente del Silb milanese - è la prima città che in Italia mette in pratica il protocollo d' intesa firmato il 28 febbraio con il Ministro dell'Interno. Da parte dei gestori è massima l' attenzione alla sicurezza; abbiamo già incontrato, per una prima valutazione dei problemi, il Questore Enzo Boncoraglio, che a maggio parteciperà a un'assemblea con tutti gli operatori del settore».
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P.P.
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 Cronaca di Milano
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 © Corriere della Sera
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