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Montecatini. Sciopero a un passo dal forum

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    mercoledì 15 Giugno 2005
      Pagina 2 - Montecatini
        Sciopero a un passo dal forum

        Non ancora disinnescata la minaccia dei termali
        A vuoto l’incontro con i sindacati «Vogliamo garanzie»
          di David Meccoli
            MONTECATINI. Una manifestazione di lavoratori in sciopero a due passi dal vertice Onu sulle biodiversità. E’ questo il rischio, concreto, che si profila all’indomani dell’incontro avuto dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil con la società di gestione delle Terme. Al centro della discussione c’erano i nodi delle assunzioni ancora mancanti degli stagionali e il prolungamento dei contratti per quelli invece che sono già stati assunti. Risultato? «Fumata grigia», commentano i sindacati, che oggi attendono un segnale da parte della società Terme per sospendere la protesta. «Ma sia chiaro - avverte Tullio Ruffoni, Fisascat Cisl - servono impegni ben precisi e soprattutto scritti».

            «E anche in questo caso - scandisce - lo sciopero (previsto per domani e della durata di otto ore, ndr) verrebbe solo sospeso, non certo revocato. Poi saranno i nostri rappresentanti interni all’azienda a verificare se i patti verranno effettivamente rispettati».
            Ma, come detto, se entro oggi la situazione non dovesse cambiare, lo scenario potrebbe essere quello di una concentrazione di lavoratori termali nel viale Verdi, a poche decine di metri dal Palazzo dei congressi, dove è in pieno svolgimento il summit delle Nazioni Unite. La società ha provato a chiedere ai sindacati di avere pazienza fino a lunedì: «Ma noi vogliamo notizie subito, troppo comodo aspettare la fine del vertice», dice Paolo Meacci, Uil.

            «La società di gestione - aggiunge Fabio Capponi, Filcams Cgil - si è presa un giorno di riflessione ma finora non ci ha dato risposte esaustive sui livelli di occupazione. Dicono che stanno vivendo momenti di incertezza e che possono navigare solo a vista. Ma queste esigenze non si conciliano con le nostre e con quelle dei lavoratori».

            In sostanza, i sindacati hanno chiesto alle Terme l’assunzione dei cinque stagionali che ancora non sono stati richiamati dall’azienda e il prolungamento dei contratti fino alla fine della stagione anziché, come è stato invece fatto, per periodi più limitati. «Ma la situazione resta grave in tutto il settore - dice Ruffoni - in quanto manca ogni tipo di programmazione e di promozione. La società di gestione vive alla giornata e l’attività, oltre ai servizi offerti ai clienti, ne risente».

            Risultato? Lo sciopero è ormai un’ipotesi più che concreta. Salvo “ravvedimento” da parte delle Terme. Le quali sembra che stiano subendo forti pressioni per fare in modo di trovare un accordo in extremis con i sindacati. Ieri, per esempio, c’è stata una lunga telefonata tra il direttore, Pasquale Gerardi, e il presidente dell’Immobiliare, Vito Vacchi. «D’altra parte - commenta Meacci - il rischio è che tutto il mondo, che sta seguendo con attenzione il vertice Onu, venga a conoscenza dei disservizi alle Terme».

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