Naldi, un albergatore che punta sul calcio

Naldi, un albergatore che punta sul calcio L'azionista del Napoli dopo il Flora di Roma guarda a Capri per arrivare a 10 hotel
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MILANO - Non per soldi ma per passione. Salvatore Naldi, l'imprenditore alberghiero entrato nel capitale sociale del Calcio Napoli, giura che l'operazione non è «questione d'affari» né un modo per guadagnare notorietà, ma più semplicemente «il tentativo di rilanciare la squadra di una grande città». E annuncia che l'impegno da azionista del Napoli camminerà in parallelo con la crescita del suo nucleo di alberghi (quattro tra Roma, Napoli e Capri). Naldi è diventato socio di Giorgio Corbelli, presidente del Napoli, rilevando il 10% della società per 10,8 milioni di euro. Ma la firma del contratto, la conferenza stampa di presentazione e le riunioni per ridefinire assetto e strategie del Napoli hanno rubato solo qualche giorno ai progetti nel settore alberghiero. «Entro dieci anni conto di aggiungere almeno sei strutture alle quattro di cui sono attualmente proprietario» dice il nuovo socio della società partenopea. Salvatore Naldi è proprietario del lussuoso hotel Flora in via Vittorio Veneto a Roma - che espone il marchio della catena americana Marriott -, del Mediterraneo, 250 camere in pieno centro a Napoli, della Pazziella a Capri, un gioiellino da 20 camere a cento metri dalla celebre piazzetta, e del Grand Hotel Tiberio, sempre a Capri. «Quest'ultima struttura, appena rilevata, è in fase di ristrutturazione - dice Naldi - riaprirà nel 2003 con 70 camere e tredici appartamenti». Circa 7,7 milioni di euro il costo del maquillage, mentre altri 13 sono stati investiti per la ristrutturazione del Mediterraneo. Ma il lavoro più bello, dice Naldi, è già stato fatto, al Flora: «Con trenta miliardi di lire (15,5 milioni di euro) investiti tra il '95 e il '98 abbiamo "lustrato" una struttura di gran classe. Costruito nel 1905, il Flora ha avuto tra i sui ospiti Giacomo Puccini, Federico Fellini e i protagonisti della dolce vita romana». I tre alberghi attivi occupano 200 addetti e realizzano un fatturato complessivo di circa 36 milioni . Naldi ne ha ereditato la gestione dal padre, genero dell'imprenditore alberghiero Roberto Fernandes: «La mia famiglia è nel settore da tre generazioni. Anche mio fratello e le mie due sorelle sono proprietari di alberghi. E i miei due figli hanno già iniziato a collaborare con me. Nei piani c'è l'acquisto di nuove strutture a Roma e a Napoli, poi inizierò a pensare anche a Firenze e Venezia». E il Napoli? Corbelli continua la battaglia legale con l'ex socio Corrado Ferlaino per rilevarne il pacchetto azionario. E nel frattempo, dopo Naldi, cerca altri compagni d'avventura che diano una nuova iniezione di liquidità alle malandate casse societarie. «Sono entrato nel Napoli quasi per hobby - dice Naldi - ma so che c'è da lavorare per dare alla società una gestione veramente aziendale, quello che è mancato in questi anni. Sollecito altri imprenditori napoletani a farsi avanti per rifare una grande squadra». Ambizioni degne di rispetto ma per ora sulla piazza napoletana, dopo due retrocessioni in quattro anni e una gestione societaria quantomeno avventurosa, lo scetticismo resta padrone. Carmine Fotina Domenica 13 Gennaio 2002
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