22/2/2002 ore: 9:38

Nuovo scontro Maroni-Brambilla

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Il ministro fa registrare dalla Corte dei Conti i provvedimenti che "sterilizzano" il tecnico leghista
Nuovo scontro Maroni-Brambilla

Tolte le deleghe, il sottosegretario resiste:"Non mi dimetto"
          LUISA GRION

          ROMA - Maroni e Brambilla: la coppia ? scoppiata. La fiducia ? finita, il rapporto - se mai era stato buono - ? definitivamente naufragato. Ieri al ministero del Welfare si ? consumato l?ultimo atto di una lunga crisi: il ministro ha ritirato la delega sulla previdenza affidata al suo sottosegretario. E se l?? riattribuita. Il decreto ? gi? stato registrato dalla Corte dei Conti.
          Alberto Brambilla, dunque, tecnico di fede leghista (come lo stesso Maroni) non avr? pi? autonomia e potere per dedicarsi alle pensioni. Tema a lui carissimo visto che in passato era stato consigliere dell?Inps e che con questo governo aveva gi? presieduto la Commissione di verifica sugli effetti della riforma Dini.
          Come si ? arrivati ad una cos? fragorosa rottura? La bomba ? scoppiata qualche giorno fa, quando Maroni ha accusato Brambilla di aver passato alla stampa un documento - attribuito a ministero - nel quale si parlava di congelare per un anno e mezzo la riforma dell?articolo 18. Testo subito smentito da Maroni: ?Prender? provvedimenti? aveva detto. Ieri lo ha fatto.
          Cosa succeder? ora? I due vivranno come separati in casa. Brambilla ? arrabbiatissimo, ma non se ne va. ?Sono un sottosegretario senza deleghe, ma a dimettermi non ci penso neanche. Sopravvivo in questa gabbia di matti? ha commentato. ?Una cosa del genere non ? stata mai fatta, neanche ai malfattori della prima Repubblica. Maroni? non lo sento da un mese ma se vuole fare le riforme, faccia pure. Il ministro pu? dare le deleghe e le pu? togliere. Ora mi dedico agli studi. Ho una montagna di modelli da finire che spero siano utili alla riforma del mercato del lavoro e della previdenza, se me li chiederanno?. Maroni invece si ? lasciato scappare solo un: ?E?giusto che in questa fase delicata il ministro concentri su di s?, in prima persona, le responsabilit? pi? importanti?.
          Fra i due dunque ora c?? guerra, ma in realt? non c?? mai stata pace. Le rivalit? erano iniziate subito, anche perch? gi? in campagna elettorale Berlusconi aveva citato Brambilla come un possibile titolare del dicastero poi attribuito a Maroni. E il ministro non aveva mai visto di buon occhio quel ?tecnico? che gli era stato affiancato e lo aveva pi? volte sconfessato bocciando le sue proposte. Lo ha fatto anche ieri cancellando una proposta di legge non ufficiale che era circolata riguardo al trattamento previdenziale dei lavoratori esposti ad amianto. A quel testo aveva lavorato proprio Brambilla.
          Ma al ministero c?? chi giura che la guerra fra i due ? solo all?inizio e che il sottosegretario sfiduciato dal titolare gode in realt? di buon credito a Palazzo Chigi: il governo, in fondo, non ha congelato l?articolo 18 ma ha proposto una tregua che un po? gli assomiglia. L?intransigenza di Maroni, d?altra parte, non piace a tutti: ?Sull?articolo 18, il ministro si dia una calmata? ha detto senza troppi giri di parole Francesco Storace, presidente della regione Lazio.
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