20/3/2002 ore: 9:55

Oggi i sindacati a consulto sullo sciopero

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Oggi i sindacati a consulto sullo sciopero
Massimo Mascini
ROMA - Tutti gli appuntamenti forse salteranno adesso, dopo il terribile atto di barbarie che ha colpito Marco Biagi. Ieri i sindacati avevano preso un appuntamento per questa sera per fissare la data dello sciopero generale unitario che si era deciso di effettuare per protesta contro la politica del Governo. Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil si dovevano riunire alle 20, con tutta probabilità nella sede della Uil, e per cercare di trovare un accordo. La Cgil aveva indicato il 5 aprile, data ormai bruciata. Per la Cisl meglio il 19 o il 23 aprile, a seconda dell'iter del disegno legge delega per la riforma del mercato del lavoro: la protesta dovrebbe combaciare con la discussione in aula. Per tradizione, però, il sindacato sceglie il venerdì: diventerebbe a questo punto più probabile quindi il 19, considerando anche che il 12 la Confindustria ha in programma una manifestazione a Parma che si ricolleghi idealmente al convegno di un anno fa, sempre nella città emiliana, dove fu presentato il documento sulla competitività che è stato poi alla base della strategia della confederazione. Il sindacato in questa fase di acuta contrapposizione non mancherà di manifestare il proprio disappunto anche a Parma, ma lo sciopero generale è un'altra cosa. Ma stasera le tre segreterie non dovrebbero limitarsi a fissare la data dello sciopero, bensì affrontare anche le molte divergenze strategiche finora emerse nella gestione di questa vertenza. Cgil, Cisl e Uil dovrebbero tentare di fissare motivazioni comuni alla protesta. La Cgil ha convocato lo sciopero per chiedere lo stralcio delle disposizioni sull'articolo 18 e della decontribuzione contenuta nella delega previdenziale. Cisl e Uil, che non condividono quelle disposizioni, dovranno dire la loro. La ruggine è ancora molta. La Cgil ha disapprovato l'avvio di un confronto con il Governo. Cisl e Uil si sono adombrate quando la Cgil ha proclamato lo sciopero generale da sola e ha indetto la manifestazione in programma sabato a Roma, che si preannuncia imponente, con la partecipazione di oltre un milione di persone. Certamente Cisl e Uil non parteciperanno alla manifestazione del 23, che anzi pensano rappresenti una ferita per l'insieme del sindacato, ma tutti devono ricominciare a guardare avanti. Non a caso Sergio Cofferati, segretario generale della Cgil, ha affermato ieri che le segreterie devono «decidere assieme la data dello sciopero, ma anche tante iniziative». Ieri Cofferati è tornato anche a polemizzare con il presidente del Consiglio per le parole che ha avuto nei confronti di chi parteciperà alla manifestazione di sabato e allo sciopero generale. «La violenza del linguaggio - ha affermato - denota la mancanza di rispetto dell'interlocutore e questo - ha aggiunto - può produrre ferite difficilmente rimarginabili». Per questo a suo avviso è bene che «il sindacato risponda con grande fermezza, ma anche con la pacatezza delle persone che sanno di stare dalla parte giusta». La Uil punta a una partecipazione massiccia allo sciopero generale e per questo Luigi Angeletti pensa di suggerire questa sera di rivolgere un appello perché partecipino allo sciopero a tutte le organizzazioni sindacali che hanno manifestato dissenso nei confronti del Governo. Il segretario generale della Uil ha comunque già dichiarato che dopo quello sull'articolo 18 si potrebbe aprire un altro fronte per la decontribuzione. A suo avviso quella norma rischia di mettere in pericolo i conti dell'Inps, per cui «se il Governo non tornerà sui suoi passi noi - ha detto - siamo pronti a una battaglia come quella che stiamo facendo per difendere l'articolo 18».

Mercoledí 20 Marzo 2002

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