19/11/2007 ore: 11:59

Oggi sciopero nei supermercati

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    sabato 17 novembre 2007
        Pagina 16 - Nazionale/Economia
        Pagina IX - Padova
        Pagina VII - Pordenone

      Pagina 16 - Nazionale/Economia

      COMMERCIO

      Oggi sciopero nei supermercati

      ma la spesa non è a rischio: prepararsi però a code in cassa

      Spesa a rischio oggi per le famiglie italiane. I sindacati del commercio - Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil - hanno proclamato un'intera giornata di sciopero per protestare contro il mancato rinnovo del contratto del settore, scaduto a dicembre dello scorso anno.

      I supermercati e le grandi catene riunite nella Federdistribuzione assicurano però che i negozi rimarranno aperti con il personale sufficiente per garantire il servizio (nelle coop non c'è pericolo, la trattativa prosegue). Più che trovare i cancelli chiusi, il vero disagio per i consumatori potrebbe quindi essere quello di dove fare i conti con file più lunghe del solito alle casse, aperte probabilmente a ranghi ridotti.
        Già ieri, lo sciopero anticipato per i lavoratori delle aziende che operano su cinque giorni lavorativi e che quindi non potranno fermarsi oggi, ha registrato, secondo i sindacati, un'adesione del 65%.

        L'obiettivo dei sindacati è di «sensibilizzare i cittadini perché i salari minimi del settore sono di 1.000 euro al mese. Vogliamo dare dignità al lavoro». La richiesta è di un aumento edio di 78 euro al mese.
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          Pagina IX - Padova
            SINDACATI
              "Stop al carrello! Non andate a fare la spesa!"

              È quanto chiedono oggi ai cittadini i lavoratori del commercio, in sciopero per il contratto. L'astensione dal lavoro è stata proclamata da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil per l'intera giornata in seguito alla rottura delle trattative per il rinnovo del contratto, scaduto ormai da un anno. Una rottura che non ha precedenti e che fa parlare i sindacati di "nuova Confcommercio", sia per lo scontro durissimo ingaggiato sul contratto, sia per la scelta di non firmare il Protocollo del 23 luglio scorso.

              «Il metodo adottato da Confcommercio per bloccare il negoziato - spiega una nota sindacale - ha dell'incredibile. Anziché venire all'incontro per discutere la piattaforma, ci ha presentato un comunicato stampa nel quale diceva "no" all'accordo del 23 luglio e "no" alle nostre richieste. Il protocollo del 23 luglio 2007 non l'ha sottoscritto perché non condivide i miglioramenti apportati sulle pensioni, sul mercato del lavoro, sulle coperture previdenziali per i lavoratori precari e a tempo determinato, sulla cassa integrazione e sulle indennità di disoccupazione. La nostra piattaforma la respinge perché "troppo costosa", cassando senza appello una richiesta di 78 euro per i prossimi due anni, giusto il necessario per tutelare il potere d'acquisto. È evidente che Confcommercio cerca una rivincita rispetto al contratto di tre anni fa e alle conquiste fatte allora sul part-time, apprendistato, contratti a termine. Ma questa linea va respinta».
                In occasione della giornata di lotta, presidi si terranno in molte piazze e centri commerciale del Veneto. A Padova (nella mattinata) è previsto al Centro Commerciale Billa di via Chiesanuova.
                  Intanto in questi giorni, in tutti i supermercati, ipermercati e negozi è in distribuzione un volantino ai clienti che spiega le ragioni della giornata di lotta.
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                    Pagina VII - Pordenone

                    Oggi la protesta delle commesse
                    L'invito a non fare lo shopping

                    (d.l.) -Ieri i metalmeccanici, oggi i lavoratori del commercio. Anche se per la verità gli addetti del terziario e dei servizi che non lavorano il sabato hanno incrociato le braccia nella giornata di ieri. Oggi, però, si fermeranno le commesse dei negozi, dei grandi magazzini e dei centri commerciali. Nella protesta non sono coinvolti i dipendenti delle cooperative alimentari: tutti i centri coop saranno perciò regolarmente aperti. «La vertenza - come spiegano i sindacti del settori, Filcams, Fisascat e Uiltucs - è aperta con Confcommercio che non ha nemmeno accettato di sedersi al tavolo e aprire la trattativa sul contratto che è scaduto da undici mesi. Mentre con le centrali della cooperazione è in corso una trattativa e per questo i lavoraotri non si fermeranno».

                    La battaglia delle commesse - e di tutti gli addetti del settore commercio e terziario - è la stessa dei metalmeccanici: il rinnovo del contratto nazionale di lavoro che porterebbe a un incremento dei bassi salari. Alla richiesta di rinnovo dell'accordo, in Friuli Venezia Giulia (a differenza di tutte le altre regioni italiane) oggi i dipendenti aggiungono la protesta contro la normativa regionale sugli orari e sulle aperture domenicali. In mattina è prevista una manifestazione unica regionale davanti al municipo di Udine.
                      «Il nostro - spiegano sindacati e addetti - è un settore particolare dove anche dove fare lo sciopero non garantisce il risultato di causare la chiusura dei negozi. Ci sono molte forme di iperflessiblità contrattuale che danno la possibilità alle società di tenere aperto facendo lavorare gli addetti più deboli e ricattabili». Per questo dipendenti e sindacati lanciano un appello ai consumatori: «Fate lo sciopero del carrello ci aiutereta ad avere il contratto».

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