Oltre la metà delle imprese utilizza lavoratori in nero
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ItaliaOggi (Economia e Politica) Numero 012, pag. 5 del 15/1/2003 Teresa Pittelli
Oltre la metà delle imprese utilizza lavoratori in nero, irregolari e persino minorenni. Secondo il rapporto sull'attività ispettiva 2002, inviato ieri al ministero del welfare dal comando carabinieri dell'ispettorato del lavoro (coordinato dal colonnello Giovanni Scialdone), su 21.431 aziende industriali, commerciali e agricole ispezionate nel 2002 il 55%, cioè 11.859, ha impiegato personale in nero. Le aziende hanno evaso più di 120 milioni di euro in contributi (recuperati dagli ispettori), e commesso truffe ai danni dello stato, della Ue e di enti di previdenza per oltre 15 milioni di euro. E nonostante la contestazione, da parte dei carabinieri, di 65.943, con 39 persone finite in manette e 6.375 denunciate, secondo il rapporto il sommerso resta ´un elemento strutturale dell'economia italiana'. Al Nord, però, assume un volto apparentemente regolare, per esempio tramite fittizi contratti di collaborazione coordinata e continuativa o associazioni in partecipazione. Il Sud, invece, privilegia modalità di lavoro continuato ´ma con lavoratori mai registrati, talvolta operanti in aziende fantasma', e non coinvolge solo i giovani, ´ma anche adulti costretti a uscire dai circuiti produttivi, come i lavoratori in mobilità'. I settori a più alta concentrazione di irregolarità sono l'agricoltura, i servizi, il manifatturiero, le costruzioni, i trasporti e il commercio al dettaglio. I lavoratori sono principalmente studenti, immigrati illegali, disoccupati e lavoratori autonomi. Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi, oltre 16 milioni di euro sono stati riscossi per violazioni delle norme sul collocamento (in totale 28.100), e più di 15 per quelle relative alla tenuta dei libri paga e matricola e per registrazioni errate (9.887). È stata accertata, inoltre, la consumazione di 287 truffe, alcune delle quali ´di proporzioni colossali in pregiudizio dello stato, della Ue e degli istituti assicurativi e previdenziali', per un importo di oltre 15 milioni di euro. Tra queste rientrano le erogazioni concesse in forza della legge 236/93, istitutiva dei fondi per lo sviluppo per la realizzazione di iniziative e progetti di reindustrializzazione mediante interventi per la creazione o riconversione degli apparati produttivi situati in aree e insediamenti depressi. Sul versante della tutela del lavoro minorile, i militari hanno scoperto 1.457 minori occupati illecitamente, la maggior parte nel commercio e nell'artigianato, e cioè per lavori non consentiti, o avviati all'attività senza essere sottoposti alle visite mediche, in orari notturni, senza ferie e riposi ecc. (riproduzione riservata) Così il sommerso nel 2002 - LAVORATORI IN NERO. Su 21.431 aziende ispezionate, 11.859 hanno utilizzato personale in nero (55%). Di queste, 4.693 imprese industriali, 7.166 imprese artigiane. - MINORI. Tra i lavoratori irregolari, 1.453 risultano minori, impiegati illecitamente, cioè per lavori non consentiti, oppure avviati all'attività senza essere sottoposti alle necessarie visite mediche, in orari notturni, senza ferie e riposi ecc. - IMMIGRATI. Su un totale di 12.350 lavoratori extracomunitari, il 26,5% è risultato irregolare, il 19,4% clandestino. - COLF E BADANTI. Su 706 lavoratori controllati, il 62,7% (439) è risultato in nero, quasi un terzo clandestino (212) e il 17,5% non in regola con il collocamento (124). Fonte: comando carabinieri ispettorato del lavoro, rilevazione attività ispettiva anno 2002 |