Padova. Le commesse: «Basta con il lavoro festivo»
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mercoled? 30 maggio 2007
Pagina 23 - Cronaca
IL FATTO
Le commesse: ?Basta con il lavoro festivo?
Rabbia per il weekend soppresso dall’assessore: ?Farlo a ottobre non ci interessa?
In settimana Pieruz su richiesta di Ascom e Confesercenti aveva concesso per sabato prossimo di tenere aperti i negozi nonostante la Festa della Repubblica Ma le dipendenti non hanno gradito
Il coro ? unanime: stop al lavoro alla domenica e nei giorni festivi stabiliti dal calendario annuale. Sono sempre pi? numerose le commesse dei negozi e dei grandi magazzini del centro (cos? come le cassiere dei supermercati) a non essere pi? disponibili a lavorare nei giorni festivi. Questa storia del 2 giugno poi non l’hanno digerita. Sono decine le commesse padovani che si erano gi? organizzate per trascorrere il weekend da venerd? sera sino a luned? pomeriggio fuori citt?. Alcune avevano gi? prenotato l’albergo, assieme al fidanzato. Ma poi hanno dovuto cancellare tutto perch? l’assessore al commercio, Ruggero Pieruz, su richiesta di Ascom e Confesercenti, ha concesso per sabato, Festa della Repubblica di tenere aperti negozi, supermercati e centri commerciali. In cambio di cosa? Di tenere chiuso il primo weekend di ottobre.
?Chi se importa di ottobre?, sarebbe il commento generale. Nonostante i ragionamenti fatti dall’assessore competente e dalle associazioni di categoria, le commesse e quasi tutte le titolari dei piccoli negozi, in genere a gestione familiare, appoggiate dai sindacati del commercio (Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil ed Uiltucs-Uil), non gradiscono l’apertura supplementare del due giugno. ?Non possiamo sempre sacrificare la famiglia per il lavoro?, dicono. Tra le pi? fortunate ci sono le 25 commesse della profumeria Beghin di via Zabarella, sulla cui vetrina, ieri pomeriggio, il titolare e fondatore dello storico negozio, Dino Beghin, ha affisso, con le sue mani, un cartello colorato di rosso: ?Sabato chiuso per la Festa della Repubblica?.
?Noi possiamo restare a casa per la scelta intelligente fatta dal nostro titolare - dicono Titti Fiorin e Lucia Gobbo, da 42 anni dipendenti della profumeria -. Ci dispiace, per?, che non possono fare altrettanto le nostre colleghe dei negozi del centro, specialmente quelle che lavorano nelle boutique a franchising. Non ? giusto lavorare proprio nel giorno della Festa della Repubblica, la festa, politica e civile, per antonomasia per tutti gli italiani?.
Contro il lavoro festivo anche Patrizia Cavallin, Martina Gobbo e Paola Bazzea. ?Si dovrebbe lavorare solo nei giorni feriali - sottolinea Patrizia, commessa del negozio di abbigliamento Lebole, in Via Altinate -. Nei giorni festivi si va a messa, ci si rilassa per crescere culturalmente e si curano gli affetti familiari. Capisco le esigenze di mercato e quelle degli imprenditori, ma a tutto c’? un limite. Ad esempio sabato e domenica prossimi rappresentavano un’ottima occasione per farsi due giorni di vacanza al mare assieme alla famiglia. Invece bisogna lavorare?.
Anche Martina (che molti chiamano giocosamente Miss Via Altinate), spera che il titolare tenga chiuso il negozio Wind per riposarsi due giorni consecutivi. ?Ogni tanto un week- end totalmente libero fa bene al corpo ed all’anima - afferma Martina -. D’altronde anche gli operai delle fabbriche si riposano sabato e domenica?.
?Alcuni negozi resteranno aperti anche all’Arcella. ?Speriamo che la mia titolare tenga chiuso - osserva Elisa Carraro, diplomata al liceo e commessa in un negozio elegante di Via Tiziano Aspetti -. Avrei voglia, se sar? bello, di andarmene a Jesolo?.
(Felice Paduano)
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