28/5/2007 ore: 12:36

Padova. Profumerie Beghin: «Uno scandalo non riconoscere il 2 giugno»

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    luned? 28 maggio 2007
      Pagina 10 - Cronaca

      LA POLEMICA

      ?Uno scandalo non riconoscere il 2 giugno?
        Negozi aperti nel giorno festivo: Beghin attacca il Comune

        Diventa sempre pi? infuocata la polemica sul prossimo 2 giugno, ricorrenza della discordia pi? che della Repubblica. Il decano dei commercianti padovani, Dino Beghin, titolare delle omonime profumerie e simpatizzante da sempre dell’ex Pci ed oggi dei Ds, amico fraterno del sindaco Zanonato, ha scritto una lettera aperta all’assessore Ruggero Pieruz: ?La decisione di dare facolt? ai commercianti di tenere aperti i negozi sabato prossimo, festa della Repubblica, mi ha profondamente indignato?, scrive testualmente Dino Beghin.
          ?Come si fa a ignorare la festa che ricorda il momento pi? alto della nostra storia democratica quando, dopo una sanguinosa dittatura ed una guerra atroce, milioni di uomini e donne hanno potuto scegliere liberamente la forma di nazione di cui far parte? Il 2 giugno ? la festa-simbolo dell’unit? del popolo italiano. Una festa che significa anche libert?, partecipazione, democrazia e pace. Dando la facolt? di tenere aperti i negozi sabato, invece, l’assessore al Commercio si ? preso l’arbitrio di ritenerlo un sabato come gli altri?.

          Beghin, nella parte finale della lettera, sferra all’assessore un attacco non di poco conto. ?Pieruz, lei ? un socialista. Fa parte di una giunta di centrosinistra e quindi dovrebbe avere una sensibilit? speciale per i principi su cui si fonda la nostra nazione ed a questi ispirarsi nel suo lavoro amministrativo, al servizio di tutta la cittadinanza. Invece, con la sua decisione, non solo svilisce il senso di una festa di tutti e per tutti, ma riduce gli ideali agli interessi di bottega, dimostrando di ispirarsi pi? alle logiche mercantili che ai valori fondanti della comunit?.

          Intanto, dopo le dure prese di posizione dell’Ascom, della Confesercenti, dell’associazione In Centro (guidata da Francesco Rimondo e Nicola Zaramella) e dei sindacati di categoria Fisascat, Filcams ed Uiltucs, diventano sempre pi? numerosi i commessi e le cassiere che non gradiscono per niente la scelta del Comune di lavorare anche sabato prossimo: ?Queste scelte, che riguardano direttamente non solo il lavoro, ma anche e soprattutto la vita, personale e familiare, di ognuno di noi, non possono essere effettuate da Pieruz una settimana prima - sottolinea Enzo Giglia, commesso del negozio di abbigliamento di Alberto Giraudo in via Martiri della Libert? -. In citt? sono migliaia i lavoratori e le lavoratrici che hanno gi? programmato un ponte lungo nel prossimo weekend?.

          Immediata la risposta dell’assessore al commercio. ?Questa mattina incontrer? i dirigenti dell’Ascom e della Confesercenti e, probabilmente, anche i sindacati di categoria - afferma Pieruz-. Non mi sento responsabile di quello che mi viene contestato perch? sono state proprio Ascom e Confesercenti a chiedermi di tenere aperti i negozi sabato prossimo?.
            (f.pad.)

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