17/3/2006 ore: 11:07
Palermo. Antica focacceria, la lettera del ricatto
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Trovata la richiesta di un pizzo di 50 mila euro. Il colonnello Tommasone ai commercianti: "Attenti, la mafia sa essere seducente" Antica focacceria, la lettera del ricatto ?Ma quale estorsione: noi a Conticello volevamo dargli una mano perch? era disperato?. Rinchiusi nel carcere di Pagliarelli i quattro arrestati ieri per la tentata espropriazione della Focacceria San Francesco, non si sono avvalsi della facolt? di non rispondere. Tutti e quattro, Francolino Spadaro, Vito Seidita, Giovanni Di Salvo e Lorenzo D?Aleo, che da mesi avevano contattato il titolare della Focacceria, Vito Conticello convincendolo a pagare il pizzo e ad assumere un "operaio" della cosca che avrebbe garantito il commerciante da guai peggiori, hanno risposto alle domande del sostituto procuratore Lia Sava che con il collega Maurizio De Lucia e l?aggiunto Giuseppe Pignatone hanno coordinato l?inchiesta che ha svelato il tentativo della mafia di impadronirsi del locale. Naturalmente non hanno ammesso le responsabilit? che gli sono state addebitate. Tutti hanno negato e, soprattutto, "precisato" e "interpretato" a loro modo le ore ed ore di conversazioni telefoniche e ambientali intercettate dai carabinieri del comando provinciale di Palermo che per mesi hanno non soltanto registrato ma anche filmato le varie fasi dell?operazione mafiosa. E poi c?? una lettera, indirizzata a Vincenzo Conticelli e che non lascia dubbi: ? una richiesta esplicita di 50 mila euro. Ed ? una maglia della rete in cui in cui l?imprenditore stava per cadere. L?operazione della cosca ? stata condotta in maniera molto soft. ?Quasi seducente - dice il comandante Provinciale dei Carabinieri, Vittorio Tomasone - i metodi utilizzati dai quattro arrestati avevano quasi convinto Conticello ad accordarsi perch? in qualche modo riteneva forse di ricevere sostegno ed aiuto. In realt? quello ? il caso pi? classico e pi? terribile di espropriazione dell?attivit? imprenditoriale. E se l?indagine non avesse svelato l?inquietante retroscena, probabilmente ci sarebbero riusciti?. ?Quello che consigliamo ad imprenditori e commercianti - sostiene Tomasone - ? quello di non cedere a certe "lusinghe", come quella di accordarsi pagando poco, perch? prima o poi le richieste aumenteranno e sar? difficile uscirsene fuori?. Quest?ultima vicenda di estorsione nei confronti della Focacceria San Francesco ha provocato gli interventi dei sindacati e delle associazioni di categoria. La Cgil chiede l?apertura di un tavolo con le associazioni degli imprenditori e con la Camera di Commercio, dove si ? insediato il nuovo presidente Roberto Helg, sul tema della legalit? nei pubblici esercizi e nel commercio. ?La vicenda della focacceria San Francesco conferma in pieno le nostre analisi ultime sulla infiltrazione della mafia nei pubblici esercizi e nel settore commerciale. La Filcams ? gi? impegnata nella difesa dei 35 dipendenti del bar Bristol: anche la chiusura di questo bar fa il paio con la vicenda che ha coinvolto la focacceria San Francesco?, dice Monica Genovese, segretario della Filcams Cgil Palermo. ?Per questo chiediamo - aggiunge - il coinvolgimento delle associazioni che rappresentano gli imprenditori e i commercianti e una presa di posizione comune con la Camera di commercio, che proprio sul tema della legalit? ha dichiarato di voler puntare con il suo sportello antiracket. Sindacati e associazioni devono costituire un tavolo per affrontare in maniera decisa e unitaria la questione delle infiltrazioni mafiose nei pubblici esercizi?. |