5/12/2006 ore: 11:46

Palermo. Ikea va alla conquista della Sicilia

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    marted? 5 dicembre 2006

    Pagina V - Palermo

    Il colosso svedese dell?arredamento annuncia i suoi programmi di espansione commerciale
      Ikea va alla conquista della Sicilia
      "Fra un anno Catania, poi Palermo"
        Scelta l?area in via Oreto: 25 mila metri quadrati, 400 assunzioni

        Esclusa l?ipotesi Termini
        l?azienda sta cercando di
        acquisire i terreni

        In 330 mila partono ogni
        anno dall?Isola per fare
        shopping a Napoli


        dal nostro inviato
        Barbara Saporiti
          STOCCOLMA - Ikea, il colosso svedese dell?arredamento che fonde design e prezzi contenuti, punta su Palermo. Completato il centro commerciale di Bari, che sar? inaugurato a met? febbraio, e avviati da un paio di settimane i lavori per il megastore di Catania, ora il principale obiettivo per il Sud d?Italia ? Palermo. Un obiettivo annunciato da tempo, finora rallentato da una difficile ?caccia all?area?, ma che adesso inizia a concretizzarsi con l?individuazione della porzione di territorio dove costruire: la parte di alta di via Oreto, dove c?? lo svincolo per Villabate. ?Il progetto iniziale era di aprire gli store di Palermo e Catania contemporaneamente - racconta Valerio Di Bussolo, responsabile della comunicazione di Ikea Italia - Ci piaceva l?idea di una campagna unica per la Sicilia. Ma poi per il capoluogo abbiamo incontrato pi? difficolt? nell?individuazione dell?area. Tra le offerte ricevute c?era, ad esempio, Termini Imerese, ma ci serviva qualcosa di pi? vicino e appetibile. La parte alta di via Oreto risponde a tutti i nostri requisiti, anzitutto la presenza di importanti assi viari e la possibilit? di realizzare ampi parcheggi. C?? per? un problema, che speriamo possa comunque essere superato: l?estrema frammentazione della propriet? di questi terreni?.

          Il centro commerciale di Palermo avr? le dimensioni di quelli di Bari e Catania: 25 mila metri quadrati che offriranno 11 mila articoli in assortimento, dalle cucine ai bicchieri, dai divani ai tappeti fino alle camerette e ai giochi per bambini. L?85 per cento dei prodotti sono gli stessi in tutti i negozi Ikea del mondo, il resto varia a seconda dei Paesi ma si tratta per lo pi? dei complementi di arredamento. Sono previste tra le 350 e le 400 assunzioni dirette, mentre la crescita occupazionale nell?indotto ? stimata intorno al centinaio di unit? tra addetti alle pulizie, alla sicurezza, ai trasporti e all?assistenza ai bambini.

          L?ambientazione dovr? essere decisa individuando un giusto mix tra identit? svedese e siciliana, anzi palermitana. Non a caso gli arredatori saranno i primi a essere assunti. Il fatturato annuo viene stimato tra gli 80 e 100 milioni di euro. Inoltre, da una ricerca realizzata a Genova a cinque mesi dall?apertura del negozio, ? risultato un generale incremento delle vendite nel settore arredamento. A Catania invece, dove l?Ikea ha rilevato il centro Cesame 2 nella zona industriale, l?inaugurazione dovrebbe avvenire gi? tra un anno.

          Nell?attesa, agli appassionati non resta che proseguire sulla strada del pendolarismo: sono 330 mila i siciliani che nell?ultimo anno hanno caricato la famiglia in macchina e sono partiti alla volta di Napoli, per fare acquisti nel centro di Afragola (sono stati cio? il 7 per cento del totale dei visitatori dello store pi? grande d?Italia). C?? chi ricorda di quando il negozio rimase aperto fino alle 11 di sera per aiutare una famiglia catanese a fare stare in due auto 15 mila euro di acquisti.

          E se gli acquirenti italiani si distinguono dal resto d?Europa per l?et? media (40 anni contro 36) e l?alta quota di chi vive ancora con i genitori (21 per cento contro il il 9 per cento), la Sicilia conquista il primato del ?group size?, cio? l?ampiezza del gruppo che partecipa alla missione acquisto: in media per gli isolani ? di 3,8 persone, per i milanesi di 1,8.

          I rapporti tra l?Italia e il gruppo svedese che ha come slogan la ?democratizzazione del design? e che nello scorso anno finanziario (settembre 2005-agosto 2006) ha avuto un fatturato di 17,3 miliardi di euro (i dipendenti sono 100 mila) sono in continua crescita. Nell?ultimo anno le merci vendute sono aumentate del 27,8 per cento, il fatturato del 24,3 per cento. Questo anche perch? una delle caratteristiche dei prodotti Ikea ? la diminuzione e non l?aumento dei prezzi con il passare degli anni.

          Ma Ikea non si limita a vendere. Solo il 9 per cento degli articoli ? di propria produzione, il resto lo fa realizzare: in Cina (il 18 per cento), in Polonia (14 per cento) e in Italia (l?8 per cento). Pensare che tutto ? nato nel 1943 quando un diciassettenne di Almhut, piccolo centro tra le foreste del Sud della Svezia, sull?onda del successo delle vendite per corrispondenza negli Stati Uniti inizi? a far distribuire porta a porta alcuni oggetti dai venditori di latte. Oggi Ingavar Kamprad ha 81 anni, vive tra la Francia e la Svizzera, ma non ? raro vederlo piombare alle sei del mattino in un negozio per fare controlli fino alle otto di sera. Il cuore dell?Ikea, per suo volere, ? sempre Almhut. E a chi parla di successione lui risponde: ?In questa azienda lavorano 100 mila persone, ha un valore sociale ed economico. Non posso lasciarla ai miei figli solo perch? sono i miei figli?.

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