5/12/2006 ore: 11:46
Palermo. Ikea va alla conquista della Sicilia
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Pagina V - Palermo "Fra un anno Catania, poi Palermo" l?azienda sta cercando di acquisire i terreni In 330 mila partono ogni anno dall?Isola per fare shopping a Napoli Barbara Saporiti Il centro commerciale di Palermo avr? le dimensioni di quelli di Bari e Catania: 25 mila metri quadrati che offriranno 11 mila articoli in assortimento, dalle cucine ai bicchieri, dai divani ai tappeti fino alle camerette e ai giochi per bambini. L?85 per cento dei prodotti sono gli stessi in tutti i negozi Ikea del mondo, il resto varia a seconda dei Paesi ma si tratta per lo pi? dei complementi di arredamento. Sono previste tra le 350 e le 400 assunzioni dirette, mentre la crescita occupazionale nell?indotto ? stimata intorno al centinaio di unit? tra addetti alle pulizie, alla sicurezza, ai trasporti e all?assistenza ai bambini. L?ambientazione dovr? essere decisa individuando un giusto mix tra identit? svedese e siciliana, anzi palermitana. Non a caso gli arredatori saranno i primi a essere assunti. Il fatturato annuo viene stimato tra gli 80 e 100 milioni di euro. Inoltre, da una ricerca realizzata a Genova a cinque mesi dall?apertura del negozio, ? risultato un generale incremento delle vendite nel settore arredamento. A Catania invece, dove l?Ikea ha rilevato il centro Cesame 2 nella zona industriale, l?inaugurazione dovrebbe avvenire gi? tra un anno. Nell?attesa, agli appassionati non resta che proseguire sulla strada del pendolarismo: sono 330 mila i siciliani che nell?ultimo anno hanno caricato la famiglia in macchina e sono partiti alla volta di Napoli, per fare acquisti nel centro di Afragola (sono stati cio? il 7 per cento del totale dei visitatori dello store pi? grande d?Italia). C?? chi ricorda di quando il negozio rimase aperto fino alle 11 di sera per aiutare una famiglia catanese a fare stare in due auto 15 mila euro di acquisti. E se gli acquirenti italiani si distinguono dal resto d?Europa per l?et? media (40 anni contro 36) e l?alta quota di chi vive ancora con i genitori (21 per cento contro il il 9 per cento), la Sicilia conquista il primato del ?group size?, cio? l?ampiezza del gruppo che partecipa alla missione acquisto: in media per gli isolani ? di 3,8 persone, per i milanesi di 1,8. I rapporti tra l?Italia e il gruppo svedese che ha come slogan la ?democratizzazione del design? e che nello scorso anno finanziario (settembre 2005-agosto 2006) ha avuto un fatturato di 17,3 miliardi di euro (i dipendenti sono 100 mila) sono in continua crescita. Nell?ultimo anno le merci vendute sono aumentate del 27,8 per cento, il fatturato del 24,3 per cento. Questo anche perch? una delle caratteristiche dei prodotti Ikea ? la diminuzione e non l?aumento dei prezzi con il passare degli anni. Ma Ikea non si limita a vendere. Solo il 9 per cento degli articoli ? di propria produzione, il resto lo fa realizzare: in Cina (il 18 per cento), in Polonia (14 per cento) e in Italia (l?8 per cento). Pensare che tutto ? nato nel 1943 quando un diciassettenne di Almhut, piccolo centro tra le foreste del Sud della Svezia, sull?onda del successo delle vendite per corrispondenza negli Stati Uniti inizi? a far distribuire porta a porta alcuni oggetti dai venditori di latte. Oggi Ingavar Kamprad ha 81 anni, vive tra la Francia e la Svizzera, ma non ? raro vederlo piombare alle sei del mattino in un negozio per fare controlli fino alle otto di sera. Il cuore dell?Ikea, per suo volere, ? sempre Almhut. E a chi parla di successione lui risponde: ?In questa azienda lavorano 100 mila persone, ha un valore sociale ed economico. Non posso lasciarla ai miei figli solo perch? sono i miei figli?. |