Parmatour, offerta di Orovanze
 Sabato 24 Gennaio 2004
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Parmatour, offerta di Orovanze

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ROMA. Sono almeno cinque le offerte presentate ai vertici del gruppo Parmalat per rilevare le attività di Parmatour. Nei giorni scorsi a Collecchio è arrivata quella di Orovanze, gruppo veneto da 65 milioni di fatturato nel 2003 specializzato nella gestione di villaggi turistici (ne possiede 18 in giro per il mondo). Si aggiunge alle manifestazioni di interesse già avanzate da Domina di Ernesto Preatoni e dal gruppo Boscolo. Nel frattempo ieri sono giunti nella sede di Parmatour gli uomini della PriceWaterhouseCoopers, società di revisione scelta dal commissario straordinario, Enrico Bondi, per rifare i bilanci di Parmatour e delle società collegate e verificare la reale situazione debitoria della società. Gli specialisti contabili, assistiti anche da militari della Guardia di Finanza, hanno esaminato bilanci e documenti cercando riscontri alle ipotesi di lavoro messe sul tavolo già nei giorni scorsi in attesa della deliberazione dello stato di insolvenza. L’obiettivo a breve dello staff nominato da Bondi è garantire alle attività di Parmatour la continuità della gestione, per evitare che il business turistico arrivi al colasso nell’arco di poche settimane. Per questo motivo l’ipotesi che comincia a prendere corpo è che si affidi ai gruppi che si sono fatti avanti la gestione delle attività per un periodo limitato di tempo – tre anni? – concedendo un’opzione di acquisto esercitabile alla scadenza. Questo anche perché con una dichiarazione di insolvenza alle porte sarebbe difficile mandare in porto ora le cessioni. L’altra ipotesi di lavoro è procedere a uno spezzatino – dapprima gestionale e poi proprietario – delle attività di Parmatour separando il settore di Tour Operator, le 60 agenzie di viaggio, i Club vacanze e il web operator Last Minute Tour. Orovacanze, di cui è proprietario e presidente Franjo Ljuljdjuraj, nella missiva inviata a Bondi si dichiara interessato alla «gestione o acquisizione dei villaggi turistici sia italiani che esteri» di Parmatour «sia in via esclusiva che eventualmente in partnership con qualificati operatori privati o pubblici nel campo turistico».
L.SER.
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