30/4/2003 ore: 9:46
Pavia. Chiude Giacomelli, venti di crisi a Casei
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Chiude Giacomelli, venti di crisi a Casei I posti in bilico sono 11. Brutto colpo per il centro commerciale Il gruppo presenterà il 9 maggio un piano sull'occupazione CASEI GEROLA. Si spopola il centro commerciale «Le Cascine» di Casei e il sindacato lancia l'allarme. L'emporio di articoli sportivi Giacomelli chiuderà definitivamente i battenti agli inizi di giugno (11 i posti di lavoro in bilico), altri due negozi di abbigliamento avevano cessato l'attività nei mesi scorsi. Segnali sempre più preoccupanti, dunque, sul futuro di questa realtà della grande distribuzione - 250 addetti - aperta nel dicembre '99 e che sembra avvertire il peso della crisi e di una concorrenza agguerritissima. Fumata nera, intanto, nell'incontro di ieri a Milano sulla vertenza Giacomelli: le parti torneranno ad incontrarsi il 9 maggio. Una parte del personale potrebbe essere riassorbita a Montebello e Parona, ma non si esclude la mobilità. L'incontro si è svolto nel quartier generale del gruppo Giacomelli, in via dell'Annunciata: per l'azienda erano presenti il capo delle risorse umane, Cataldino e il manager Resmini; per il sindacato, il segretario provinciale della Fisascat-Cisl, Matteo Barrella, e il segretario della Camera del lavoro di Voghera, Osvaldo Galli, oltre ai delegati rsu. «L'azienda ha annunciato per il 9 proposte dettagliate sulla ricollocazione del personale del punto vendita di Casei - spiega Barrella - C'è in effetti una ipotesi sullo spostamento di alcuni addetti a Parona e Montebello, dove il gruppo è presente dopo aver rilevato la Longoni. Ma soprattutto la soluzione lomellina comporta dei problemi logistici per i dipendenti, costretti a trasferte disagevoli. Vedremo. E comunque non è escluso il ricorso alle liste di mobilità». Barrella non nasconde le preoccupazioni per la situazione complessiva del centro commerciale. «Da troppi mesi giungono segnali allarmanti - ribadisce - una volta chiusa la trattativa sulla Giacomelli, chiederemo un incontro urgente al gruppo Galassia (la società veronese a cui fa capo l'ipermercato, ndr), per capire che cosa sta succedendo». Preoccupato anche Gianfranco Urrata, segretario vogherese della Uil: «Il settore dell'alimentazione è l'unico che non soffre, anzi c'è stato uno spostamento di clienti da altri centri commerciali a Casei grazie a prezzi più bassi. Ma non so se basta per salvare tutto il resto». Le motivazioni addotte dalla Giacomelli per giustificare la chiusura dell'emporio di Casei, fanno già intuire che aria tira da quelle parti: «Cataldino e Resmini - precisa ancora Barrella - hanno spiegato che il negozio non rende abbastanza da farlo tirare avanti, anche perchè l'afflusso di clientela all'ipermercato non è quello che loro si aspettavano». Dunque, la Giacomelli non è soddisfatta del movimento di clienti al Galassia e se ne va. Lascia la barca che affonda? Il sindacato teme che lo sbocco a gioco lungo possa essere quello, in uno scenario contraddistinto dal calo dei consumi e da una forte concorrenza. Sembra aprirsi, dunque, una fase di incertezza, scandita dai tagli anche nel settore della grande distribuzione, che non ha più il vento in poppa. Eppure le prospettive apparivano ben diverse tre anni e mezzo fa, quando (14 dicembre '99) venne inaugurato il Galassia: piastra commerciale, «corona» di negozi e al piano superiore il ristorante self service. Il centro commerciale è gestito dal consorzio «Le Cascine»: presidente del consiglio di amministrazione è, dal 27 novembre 2000, il veronese Renato Brendolan, completano il cda Elena La Rosa e Giampiero Spelta. L'emporio Giacomelli sport è stato aperto due anni e mezzo fa.
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Il centro commerciale Galassia di Casei: preoccupazioni per il futuro |