Pensioni d’oro, sì della Cisl

CONTI PUBBLICI
Pensioni d’oro, sì della Cisl
Parte domani la trattativa tra esecutivo e sindacati sul riassetto del welfare
ROMA - Domani pomeriggio alle 16, quando partirà il confronto con Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, il ministro del Lavoro Roberto Maroni, prima di affrontare i problemi di medio e lungo periodo del sistema, si troverà probabilmente a dover soddisfare una serie di «curiosità» urgenti dei sindacati. Almeno tre: 1) Come saranno individuati i due milioni, due milioni e mezzo di pensionati che, secondo quanto annunciato dal governo, si vedranno aumentare le pensioni a un milione di lire al mese (516 euro)? 2) Che cosa è questo «contributo di solidarietà» sulle pensioni d’oro di cui ha parlato qualche giorno fa Maroni? 3) Come sarà affrontata l’emergenza rappresentata dagli oltre 700 mila pensionati che dovrebbero restituire all’Inps somme indebitamente percepite (in alcuni casi diversi milioni) per un totale di 1.340 miliardi di lire (692 milioni di euro)? Sul primo punto ieri è intervenuto anche l’ex ministro del Lavoro Tiziano Treu (Margherita), dopo un incontro con i sindacati dei pensionati: «Il governo deve specificare quali sono le categorie dei pensionati interessate all’aumento delle pensioni fino a un milione», ha detto Treu, chiedendo la modifica dell’articolo 26 della Finanziaria che stanzia 4.200 miliardi di lire (2 miliardi 169 milioni di euro) rinviando a un successivo provvedimento di Maroni l’individuazione dei beneficiari. Operazione non facile, visto che i pensionati sotto il milione sono quasi 6 milioni. L’ipotesi più probabile è quella di partire con i pensionati senza altri redditi tranne la casa di abitazione, già beneficiari delle maggiorazioni sociali. Sul contributo di solidarietà Maroni dovrà fronteggiare pareri opposti. La Cida, sindacato dei dirigenti d’azienda, si oppone all’annunciato prelievo sulle pensioni superiori a «10, 20, 30 milioni al mese», perché già dal 2000 esiste un contributo del 2% sulle pensioni superiori a 144 milioni di lire (73.336 euro). La Cisl, invece, con Pier Paolo Baretta approva l’idea del ministro: «Ben venga, se serve ad ampliare la platea di coloro che vedranno crescere a un milione la loro pensione». Ma difficilmente le risorse (poche decine di miliardi) potrebbero servire a questo scopo. In ogni caso i tecnici stanno studiando la possibilità di aumentare l’attuale contributo del 2% per le pensioni superiori a 20 milioni al mese (10.329 euro). Allo studio anche una sanatoria parziale sugli indebiti Inps: potrebbero essere esclusi dall’obbligo di restituire i soldi all’Inps i pensionati con redditi inferiori a 16 milioni di lire l’anno (8.263 euro).
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