1/10/2002 ore: 11:25

Pensioni, esteso il «cumulo» Scatta la fusione Inps-Inpdai

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      1° ottobre 2002

      FINANZIARIA 2003



Pensioni, esteso il «cumulo» Scatta la fusione Inps-Inpdai

Restano le anzianità, per il premier «la vera riforma la farà la Ue»

ROMA - Estensione del cumulo tra pensione e altri redditi da lavoro e fusione dell'Inpdai nell'Inps. Sono queste le sole due norme di natura previdenziale, insieme agli stanziamenti per i trattamenti in favore dei lavoratori esposti all'amianto, che fanno parte della Finanziaria 2003. Lo stesso ministro del Welfare, Roberto Maroni, ieri ha precisato che il Governo ha rinunciato ad allargare la platea dei beneficiari degli aumenti a 516 € mensili delle pensioni minime. E ha confermato «la trasformazione del Fondo delle politiche sociali in un Fondo indistinto, senza vincolo di destinazione, per garantire la flessibilità agli interventi» su questo settore (vedere «Il Sole-24 Ore» di ieri). Quanto all'estensione della fascia di cumulabilità, l'esecutivo ha deciso che vi potranno rientrare anche i lavoratori in possesso di 37 anni di contributi e 58 anni di età anagrafica. I nuovi beneficiari del cumulo. Le nuove disposizioni diventeranno operative il 1° gennaio 2003. A usufruire dell'estensione del cumulo potranno essere, come detto, tutti i soggetti con 37 anni di anzianità contributiva e 58 anni di età anagrafica. Con questo intervento il Governo conta di centrare due obiettivi: contribuire all'emersione dal lavoro nero; favorire l'innalzamento dell'età pensionabile, in attesa che venga realizzata la riforma alla quale, come ha detto ieri Silvio Berlusconi, si sta lavorando in sede Ue. Per quel che riguarda l'attivazione di un meccanismo di incentivi ed, eventualmente, disincentivi e la ventilata estensione a tutto campo del metodo contributivo, tutto è rimandato alla discussione parlamentare della delega previdenziale. Anche se non è ancora del tutto tramontata l'ipotesi, ventilata in sede tecnica, di un emendamento alla Finanziaria. La fusione Inpdai-Inps. Dal 2003 l'Inpdai, l'ente previdenziale dei dirigenti di azienda, confluirà nel Fondo lavoratori dipendenti dell'Inps (con una gestione contabile separata). E anche il regime pensionistico sarà uniformato al Fondo Inps. Per agevolare la fusione sarà attivato un Comitato ad hoc del quale faranno parte quattro dirigenti generali dell'Inpdai e altrettanti dell'Inps. I fondi per i lavoratori esposti all'amianto. La Finanziaria autorizza il trasferimento all'Inps di 640 milioni di euro nel 2003, 550 nel 2004 e 658 nel 2005 per i «benefici» previdenziali da garantire ai lavoratori esposti all'amianto. In questo modo, secondo il Governo, si dovrebbe chiudere la lunga "vertenza" che dura da diversi mesi. Agli enti 18.270 milioni di euro. Per il 2003 lo Stato complessivamente garantirà agli enti previdenziali pubblici oltre 18.200 milioni di euro. Di questi 426,75 milioni andranno in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti Inps, delle gestioni dei lavoratori autonomi, della gestione speciale minatori e dell'ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (Enpals). La Finanziaria prevede poi la destinazione di altri 105,84 milioni al Fondo pensioni lavoratori dipendenti e alle gestioni di commercianti e artigiani dell'Inps. La trasformazione del Fondo per le politiche sociali. La Finanziaria prevede la trasformazione del Fondo nazionale per la spesa sociale, prima ripartito per settori d'intervento, in un Fondo indistinto in modo da assicurare maggiore flessibilità agli interventi delle Regioni. Al nuovo Fondo verrà destinata una dotazione finanziaria di circa 1,6 miliardi. Alla riforma degli ammortizzatori sociali saranno garantiti 700 milioni. M.Rog.

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