Pensioni, la Lega corregge il tiro
Contenuti associati
ItaliaOggi (Primo Piano) Numero 054, pag. 3 del 4/3/2004 di Teresa Pittelli Il Carroccio presenta sul filo del rasoio 5 sub-emendamenti al disegno di legge delega di riforma. Proposta: lavoratori a riposo a 57 anni e con 35 di contributi In pensione di anzianità con gli stessi requisiti di adesso: 57 anni di età e 35 di contributi. Stretta sulle pensioni di invalidità, e diritto di ripensamento sul conferimento del trattamento di fine rapporto ai fondi pensione. La Lega riscrive il cuore della riforma della previdenza in un emendamento presentato ieri in extremis alla commissione lavoro del senato, dove è in discussione la delega pensionistica. Nonostante il pressing degli alleati, che in una riunione di maggioranza hanno invitato il Carroccio a rispettare l'accordo raggiunto dal governo e racchiuso nel maxiemendamento presentato nei giorni scorsi, che prevede l'innalzamento dell'età di pensionamento a 60 anni e 35 di contributi, oppure a 40 di contributi dal 2008 in poi, il partito di Umberto Bossi non ha rinunciato a fare da outsider. E a nulla è servito anche il parere del ministro del welfare, il leghista Roberto Maroni, che fino a ieri mattina ripeteva: ´Abbiamo faticato tanto per raggiungere un accordo...'. Un blitz ampiamente annunciato, comunque, nei giorni scorsi dallo stesso senatur, che aveva sottolineato la contrarietà a una riforma ´che fa pagare solo i lavoratori del Nord', dove sono concentrate le pensioni di anzianità. I luogotenenti del Carroccio, però, hanno vissuto ore di indecisione fino all'ultimo minuto. Tanto che sia Tommaso Zanoletti, presidente Udc della commissione lavoro, che Carmelo Morra (Fi), relatore di maggioranza alla delega, nel pomeriggio erano ottimisti. ´Spero che prevalga il senso di responsabilità nei confronti dell'emendamento presentato collegialmente dal governo, e tra l'altro maturato nell'ambito di un confronto', spiegava Morra. ´Non dovrebbero essere presentati emendamenti che stravolgano l'asse portante della delega', rincarava Zanoletti. Ma Antonio Vanzo, capogruppo leghista in commissione, fino a poco prima dell'orario di scadenza della presentazione degli emendamenti dichiarava la discussione ´ancora aperta'. - Gli emendamenti della Lega. La Lega ha presentato cinque sub-emendamenti che prevedono, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, la possibilità alternativa, rispetto a quelle indicate dal governo, di accedere alla pensione con una contribuzione pari o superiore ai 35 anni, e un'età anagrafica pari o superiore ai 57 anni. E con penalizzazioni progressive rispetto agli altri lavoratori. Si prevede poi la facoltà del lavoratore di trattenere il tfr per sei mesi, anziché tre, prima di decidere se devolverlo o meno ai fondi pensione. E anche un diritto di ´ripensamento'. Infine un altro emendamento stabilisce di assicurare almeno alle donne il pensionamento con 57 anni di età più 35 di contributi, nel caso che non sia possibile concederlo a tutti i lavoratori. La copertura della modifica sarebbe assicurata da una stretta sulle pensioni di invalidità. - L'iter della delega. Oggi pomeriggio i subemendamenti saranno illustrati in commissione. Alla seduta dovrebbe partecipare anche il ministro del welfare, Roberto Maroni. Poi, secondo la tabella di marcia fissata nella riunione di ieri, il voto conclusivo della commissione sulla riforma potrebbe già arrivare la prossima settimana. Secondo Morra, il provvedimento potrebbe essere approvato dalla commissione nel giro di due-tre giorni (sono previste anche sedute notturne). Martedì prossimo sarà il primo giorno di voto. Il parere della commissione bilancio potrebbe essere pronto a breve. Forse anche nella giornata di oggi, come spiega il presidente della commissione, Antonio Azzollini (Fi). Oltre al parere della commissione bilancio, però, è necessario anche quello della commissione affari costituzionali. Il voto finale della commissione lavoro, infine, dovrebbe arrivare per martedì 9 marzo. (riproduzione riservata) |