2/12/2004 ore: 10:27
Pensioni, superbonus in accelerazione
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giovedì 2 dicembre 2004 Il ministro del Welfare, Maroni, ha incontrato le parti sociali per fare il punto sulla riforma previdenziale Pensioni, superbonus in accelerazione Le richieste superano quota 23mila. Slitta il decreto sul Tfr Il ministro: "In Finanziaria le risorse per la copertura" Nell´incontro con sindacati e imprenditori sullo stato di attuazione della delega previdenziale, Maroni ha anche assicurato che il decreto sul Tfr, che dovrà prevedere le modalità del trasferimento delle quote future della liquidazione nei fondi pensione e l´entità delle risorse di compensazione per le imprese che dovranno fare a meno del monte Tfr, avrà le coperture necessarie: «Siniscalco mi ha assicurato l´intenzione di inserire nella Finanziaria le risorse necessarie per la copertura della previdenza complementare». Il problema sarà rendere «appetibile», con una fiscalità più vantaggiosa, il trasferimento del Tfr nei fondi, nonchè stabilire una volta per tutte che cosa succederà in caso di silenzio-assenso al trasferimento del Tfr da parte di un lavoratore che non ha un fondo negoziale di categoria: «Oggi c´è la domanda, ma non la risposta», ammette Maroni. Il decreto dovrà entrare in vigore entro il 6 ottobre 2005, entro 12 mesi dall´entrata in vigore della delega: «Noi stiamo lavorando - ha precisato Maroni - per arrivare entro il 30 giugno in modo che dal primo luglio si possa avere la possibilità di conferire il Tfr ai fondi». Per quanto riguarda il superbonus (cioè gli incentivi a restare al lavoro pari al 32,7 per cento in più in busta paga, ovvero l´ammontare dei contributi che non concorreranno dunque alla maturazione della pensione), l´Istituto nazionale di previdenza stima che i risparmi saranno di un miliardo di euro all´anno: «A febbraio vedremo quale sarà il risparmio effettivo», ha detto Maroni. Il quale ha assicurato che tutte le risorse risparmiate saranno impiegate nell´ambito del Welfare: «Non vanno né a copertura della riduzione fiscale, né in Finanziaria». Maroni ha poi precisato che oltre la metà dei lavoratori rimasti al lavoro con il superbonus ha «un reddito sotto i 40 milioni lordi annui: si pensava che il superbonus convenisse solo ai top manager, ma non è vero». Cisl e Uil hanno espresso soddisfazione per i contenuti dell´incontro con Maroni. «È stato positivo», ha detto Pierpaolo baretta, Cisl. Secondo il quale, «la decisione di un monitoraggio sui decreti applicativi, la partenza del casellario e l´inserimento in finanziaria delle prime risorse utili a favorire l´avvio della previdenza complementare, sono buone notizie». Anche per Adriano Musi, Uil, «è stato un incontro utile». Meno ottimista la Cgil: «Nonostante le rassicurazioni, non è sicuro che ci siano le risorse per la previdenza integrativa - ha commentato Morena Piccinini - Maroni, inoltre, ci è sembrato intenzionato ad avere un rapporto diverso sul piano del metodo, ma non siamo ancora tranquilli sul merito». I sindacati hanno confermato a Maroni che «il silenzio assenso va indirizzato ai fondi collettivi e negoziali» e che «va avviata la previdenza integrativa anche per i dipendenti pubblici». |