15/3/2010 ore: 9:56

Per i lavoratori elettrici un nuovo e positivo contratto

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Un buon contratto per 60 mila addetti di 130 aziende pubbliche e private. È la conclusione giudicata positivamente dal sindacato della vertenza contrattuale dei lavoratori elettrici, chiusa con un accordo sottoscritto da tutti i soggetti interessati: Filcem, Flaei, Uilcem e Assoelettrica (Confindustria), Federutility (Confservizi), Enel, Gse, Sogin e Terna. La trattativa era partita oltre sette mesi fa, ma fin dal primo incontro (avvenuto il 29 luglio scorso) le posizioni fra le parti erano apparse assai distanti, financo fra le stesse sigle sindacali, presentatesi al negoziato per la prima volta divise, ognuna con un proprio documento rivendicativo.
Il rinnovo (scaduto il 30 giugno 2009) è riferito al triennio 1° gennaio 2010-31 dicembre 2012: la vigenza è stata spostata per favorire l’allineamento con gli altri contratti del comparto energetico, energia-petrolio e gas-acqua, e dare vita a un ccnl unico, al fine di allargare il perimetro contrattuale e meglio governare i processi industriali in corso. Per la parte economica, l’aumento medio concordato è di 157 euro nel triennio (+7,62%), suddivisi in quattro tranche; inoltre, ulteriori 360 euro copriranno il periodo di riallineamento contrattuale (1° luglio 2009–28 febbraio 2010); in sostanza, secondo i calcoli dei sindacati, nelle buste paga dei lavoratori entreranno 4.039 euro in più nell’arco dei 42 mesi di vigenza contrattuale.
“Un risultato importante, superiore a quello conseguito nel rinnovo precedente – rileva Giacomo Berni, della segreteria nazionale Filcem CGIL –, che rappresenta una concreta risposta in difesa del reddito dei lavoratori. L’obiettivo è stato raggiunto grazie alla nostra determinazione: in questi mesi di lungo e difficile confronto con le controparti, non abbiamo mai dubitato della possibilità di ottenere una buona intesa, come nelle migliori tradizioni
del settore, che registra anch’esso gli effetti della pesantissima crisi che investe il paese, a partire da un drastico calo dei consumi primari”. Il nuovo ccnl prevede anche – a totale carico delle imprese –, 4 euro in più per le prestazioni previdenziali complementari, i cui relativi fondi pensionistici contano più di 83.000 aderenti. “Anche per questa via abbiamo aiutato i lavoratori – spiegano ancora i sindacati –, in particolare consolidando quel welfare integrativo contrattuale, che, unitamente ai fondi integrativi sanitari, è da sempre il fiore all’occhiello della categoria”.

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