Permesso di soggiorno al clandestino che denuncia di lavorare in nero
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I lavoratori clandestini potranno ottenere un permesso di soggiorno temporaneo se denunciano la loro condizione di irregolarità. Mentre il datore di lavoro non subirà alcuna sanzione se si impegnerà a regolarizzare l’extracomunitario pagando gli stipendi ed i contributi arretrati. Le due novità sono contenute nella cosiddetta legge comunitaria, che recepisce alcune direttive europee, in discussione nell’Aula del Senato. Il testo dovrebbe essere votato stamattina, poi dovrà tornare alla Camera ma per renderlo operativo servirà un decreto legislativo del governo.
L’obiettivo di queste due misure è «facilitare la denuncia dello sfruttamento». E per questo il permesso temporaneo servirà solo a consentire la ricerca di un nuovo lavoro. Sarà il governo a stabilire quanto durerà questo periodo ma scaduti i termini, se l’extracomunitario non avrà trovato un impiego, «si potrà procedere all’espulsione». Il modello del permesso premio è simile a quello già previsto oggi per le prostitute che denunciano il loro sfruttatore. Ma la legge comunitaria invita anche il governo, nel decreto che dovrà scrivere nei prossimi mesi, a «verificare la possibile estensione delle norme al lavoro nero nazionale».
Se sul nodo immigrati c’è l’accordo tra maggioranza ed opposizione, altre due questioni affrontate nella legge comunitaria restano ancora aperte. La prima è la caccia. Il disegno di legge recepisce una direttiva comunitaria che non contiene i limiti previsti in Italia dove è possibile cacciare solo dal primo settembre al 31 gennaio. Centocinquanta associazione hanno scritto a Berlusconi per chiedergli di «fermare la strage». La mediazione tentata in Aula dal governo con un nuovo emendamento non accontenta l’opposizione (e nemmeno il ministro Prestigiacomo) che chiede di fare marcia indietro. Ultima questione il recepimento di una norma europea che, secondo Anna Finocchiaro (Pd), «escluderebbe la possibilità di configurare il favoreggiamento e il concorso esterno in associazione mafiosa». L’opposizione chiede di stralciare la norma.