Personale Ata in allarme: a rischio circa 10 mila posti di lavoro a scuola
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2- LSU, ADDIO A 16 MILA LAVORATORI
ItaliaOggi (Attualità) Numero 274, pag. 38 del 19/11/2002 Franco Bastianini
Mano pesante della Finanziaria 2003 nei confronti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario se, come tutto lascia prevedere, diventeranno norme di legge quelle contenute nell'articolo 23 approvato nei giorni scorsi dalla camera dei deputati. Le riduzioni di organico e l'ampliamento delle mansioni dei collaboratori scolastici; la concessione in appalto a ditte private non solo dei servizi di pulizia, ma anche di quelli di igiene ambientale e di vigilanza dei locali scolastici e l'abrogazione dell'istituto del collocamento fuori ruolo del personale Ata dichiarato inidoneo, per motivi di salute, a svolgere parzialmente le mansioni previste dal profilo di appartenenza sono, in sintesi, le disposizioni contenute nell'articolo 23 che hanno suscitato le proteste delle organizzazioni sindacali e comprensibili preoccupazioni soprattutto tra i collaboratori scolastici. Nel triennio 2003-2005, la consistenza organica di quest'ultimo personale dovrà, infatti, essere ridotta del 6% rispetto a quella definita per l'anno scolastico 2002-2003. Per ciascuno degli anni considerati la riduzione non dovrà essere inferiore al 2%. Riduzione complessiva, quindi, intorno ai 10 mila posti. Contemporaneamente alle riduzioni, la norme dispone, intervenendo in una materia riservata alla contrattazione collettiva nazionale, che tra i servizi che i collaboratori scolastici saranno tenuti a svolgere dovranno rientrare anche quelli classificati come ´funzioni miste' e attinenti alle mense scolastiche e all'accoglienza e sorveglianza degli alunni, fino ad oggi di competenza degli enti locali. I servizi di pulizia, di igiene ambientale e di vigilanza dei locali scolastici e delle loro pertinenze potranno essere affidati direttamente dalle istituzioni scolastiche, mediante contratti di appalto, a ditte private. Per effetto dell'affidamento a terzi dei predetti servizi, dovranno conseguentemente essere resi indisponibili, per una percentuale stabilita con decreto del ministro dell'istruzione, da emanarsi di concerto con quello dell'economia e delle finanze, i posti di collaboratore scolastico in organico nelle istituzioni scolastiche interessate. L'indisponibilità dei posti dovrà permanere per tutta la durata dei contratti di appalto, ma non dovrà determinare posizioni di soprannumerarietà del personale in servizio con contratto a tempo indeterminato. Riguarda, invece, tutto il personale amministrativo, tecnico e ausiliario la disposizione secondo la quale, a decorrere dall'anno scolastico 2003-2004, tutto il personale utilizzato presso i distretti scolastici dovrà essere restituito ai compiti di istituto e, quindi, riprendere servizio nelle scuole di titolarità. L'ultima norma che coinvolge tutto il personale Ata è quella che dispone che non si dovrà più procedere a collocare fuori ruolo il personale dichiarato inidoneo a svolgere le mansioni previste dal profilo di appartenenza. I collocamenti fuori ruolo eventualmente in essere dovranno cessare dal 31 agosto 2003. Il silenzio del legislatore sulla sorte riservata, per effetto di tale norma, al personale attualmente collocato fuori ruolo (circa 1.500 lavoratori), non consente di ipotizzare altra soluzione se non quella dell'immediata cessazione dal servizio per infermità. Non si dovrebbe, viceversa, procedere alla rescissione del contratto nei confronti di quel personale dichiarato idoneo a svolgere mansioni di profilo inferiore o inidoneo solo parzialmente a svolgere le mansioni del profilo di appartenenza. Le economie di spese derivanti dall'applicazione dei predetti provvedimenti, quantificate in 39 milioni di euro per l'anno 2004, in 58 per l'anno 2005 e in 70 a decorrere dall'anno 2006, dovrebbero servire a incrementare le risorse per il trattamento accessorio del personale. Il condizionale, nella circostanza, appare d'obbligo tenuto conto che le previsioni di economie sono frutto di meri calcoli ragionieristici che non trovano riscontro, come già avvenuto nel recente passato, alla prova dei fatti. |
ItaliaOggi (Attualità) Numero 274, pag. 38 del 19/11/2002 LSU, ADDIO A 16 MILA LAVORATORI Si fanno sempre più critiche le prospettive per 16 mila lavoratori, ex lsu stabilizzati in base a una convenzione con il ministero dell'istruzione, addetti alle pulizie in 2.300 istituti scolastici, concentrati per l'85% in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Nonostante i ripetuti allarmi lanciati dalle associazioni imprenditoriali, dai Consorzi nazionali di imprese Cns (Legacoop), Ciclat (Confcooperative), Manital (Fise-Confindustria), Miles (Confapi)- e dalla società Sco, controllata da Italia lavoro, nella Finanziaria manca uno stanziamento di risorse per consentire la prosecuzione delle attività oltre il 31 dicembre di quest'anno. L'allarme è stato lanciato ieri a Roma in occasione di una conferenza indetta dalle organizzazioni sindacali. |