Pesaro. Commercio, è l’ora dei colossi
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Le nuove strutture si trovano nella fascia tra il casello A14 e la Torraccia. Daranno lavoro a centoventi persone
Mercoledì 12 Dicembre 2001 |
Le nuove strutture si trovano nella fascia tra il casello A14 e la Torraccia. Daranno lavoro a centoventi persone
Commercio, è l’ora dei colossi
Con l’arrivo di Obi e Media World cresce in città il numero dei megastore
di CLAUDIO SALVI
PESARO - La “mappa" del commercio della città si va trasformando rapidissimamente e con essa le abitudini dei pesaresi. Con l’apertura di altri due megastore nella solita area della cintura periferica (dal casello autostradale alla Torraccia), Pesaro sembra perdere sempre più la sua fisionomia di florido centro del piccolo commercio e dell’artigianato. I colossi della grande distribuzione avanzano e continuano ad aprire nuovi punti vendita in un sistema commerciale ormai sempre più in mano a multinazionali e grandi società. I due nuovi centri saranno il “Media World" e l’"Obi".
Il primo aprirà domani in Strada Montefeltro proprio di fronte ad altri quattro megastore: Mercatone, Ipersport, Brummel e Polaris. Si tratta di un centro vendita di 2.400 metri quadri tutto dedicato all’elettronica, agli elettrodomestici e al multimediale che troverà posto in una serie di capannoni ristrutturati recentemente e trasformati architettonicamente. Grandi superfici vetrate a specchio per questo centro vendita di “seconda generazione". Si tratta del trentaduesimo megastore della catena Media World, che ha la sua sede centrale a Curno, in provincia di Bergamo. Nel “super negozio" di Pesaro - in quella che è ormai diventata la filosofia distributiva di questo colosso distributivo nato a Monaco di Baviera - troveranno posto l’elettronica di consumo, gli elettrodomestici, la telefonia domestica e mobile, l’hi-fi, la fotografia, l’informatica e i personal computer. Non solo. All’interno del centro saranno in vendita dischi, film e altri supporti multimediali. La superficie sarà occupata da dodici reparti specializzati supportati da un centro servizi e da salette insonorizzate per l’ascolto dell’hi-fi e dell’home teathre. Nella struttura lavoreranno 80 persone (quasi tutti giovani di età compresa tra i 25 e i 35 anni), e saranno principalmente addetti alla vendita. Non mancheranno capi reparto e capi settore, addetti alle casse e alla segreteria, magazzinieri. Da Curno fanno sapere che quello di Pesaro, assieme a Genova e Vignate, sarà uno dei tre centri più moderni d’Italia. Per i pesaresi - che secondo ricerche di mercato sono dei veri e propri patiti della telefonia e dell’elettronica di consumo - il “Media World" non è una novità. Sono infatti in tanti quelli che in questi anni hanno affollato il centro di Savignano in tutto simile al suo “gemello" di Pesaro.
Sabato aprirà al pubblico anche il nuovissimo centro vendita “Obi", grande catena italiana del bricolage. Il magastore dedicato al “fai da te" e al giardinaggio, troverà posto in uno stabile a pochissimi metri dal casello autostradale di Pesaro, ex sede della concessionaria “Edocar". In questo caso i metri quadri espositivi saranno 3.500 e all’interno troveranno lavoro una quarantina di persone. Per l’Obi, catena del bricolage con direzione a Cologno Monzese ma sede centrale in Germania, si tratta in realtà solo di un trasferimento: contemporaneamente all’apertura del nuovo centro, infatti, chiuderà l’attuale punto vendita di via Giolitti. Cosa succederà alla vecchia struttura (ex supermercato Coop) e in particolare a quell’area, rimane ancora tutto da chiarire. Tramontata definitivamente l’ipotesi della sede per la nuova Questura, è molto probabile che al posto del fabbricato sorgerà un centro residenziale.
Sull’apertura delle nuove strutture, e comunque sulla forte concentrazione di grandi punti vendita nell’area della Torraccia, rimane l’incognita del traffico e della viabilità. «L’apertura dei nuovi centri e il contemporaneo svolgimento di eventi sportivi al Palas - dice il direttore della Confcommercio, Amerigo Varotti - non potrà che aggravare la situazione del traffico». Sulle nuove aperture l’associazione è tutt’altro che rassegnata. «Crediamo che in mezzo a tutto questo mare di “iperofferta" e di surplus di beni e prodotti, si rischi il collasso, soprattutto in un periodo di stagnazione dei consumi». In sostanza a Pesaro c’è troppa offerta rispetto al bacino d’utenza «e alla fine tutta questa corsa finirà per fare delle vittime».