6/2/2007 ore: 11:11

Pisa. Un parco commerciale attorno al centro Ikea

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    martedì 6 febbraio 2007

    Pagina 9 - Pisa

    Un parco commerciale attorno al centro Ikea

    Occuperà una superficie di 400mila metri. Previsti quasi 1000 posti di lavoro
      Trecento persone al consiglio comunale aperto di Vecchiano
      Il piano nei dettagli


      ANTONIO VALENTINI

      VECCHIANO. È tutto grande, mega, super, fuori dallo standard. Non vuole essere un supermercato perché quella è roba da anni ’50. Ma neppure un ipermercato d’ultima generazione, con i suoi spazi ristretti e i settori alimentari ipertrofici rispetto all’insieme. Niente di tutto ciò. Ikea, multinazionale svedese, vuol costruire a Migliarino il “Parco commerciale San Rossore Pisa”.
        Le trecento persone che ieri sera si sono assiepate nell’atrio della scuola elementare di Vecchiano, in tal modo hanno saputo che poco o niente c’è in Italia che possa assomigliare a questa Disneyland del commercio, fatta di 35mila metri quadrati di superficie di vendita in un macrolotto da quattrocentomila. Attilio Grazioli, della società Unieco, ha snocciolato i dati e illustrato il progetto nel consiglio comunale aperto, che ha avuto per regista il sindaco Rodolfo Pardini.

        Al termine, nessun voto, ma solo una parziale sazietà di quella fame curiosa (e polemica) che da mesi assale gli abitanti.
          IL PROGETTO. I numeri confermano che si tratta di un piano faraonico. Il parco commerciale proposto da Ikea, ha detto Grazioli, è un’evoluzione dell’ipermercato. Migliarino, punto d’incontro tra due autostrade, sarebbe il luogo giusto per costruirlo: il bacino d’utenza, stimabile in un milione e 200mila persone, abbraccerebbe l’intera Toscana litoranea, con propaggini significative nell’entroterra. Di per sé il manufatto Ikea (nella foto del progetto) conterebbe su una superficie di vendita pari a 18mila metri quadrati su 110mila totali. Accanto sorgerebbero altre attività commerciali in franchising - dal bricolage allo sport all’alimentare -, per ulteriori 17mila metri quadrati. A quest’ultima superficie di vendita dovrebbe aggiungersi quella dei negozi medio-piccoli con merce di qualità medio-alta. Il bacino d’utenza del parco commerciale sarebbe quello di un arco di percorrenza pari a due ore e perciò, faraoniche, sarebbero anche le opere infrastrutturali e di raccordo con l’autostrada, tra cui il collegamento diretto tra parco e svincolo, l’allargamento dell’Aurelia, il collegamento con la zona industriale, la bretella per Migliarino. Dulcis in fundo, l’occupazione: 800-850 addetti, oltre a un centinaio nell’indotto.
            I DUBBI. Ma i numeri, benché impressionanti, non hanno ammansito più di tanto gli animi dei trecento, quasi sempre silenziosi spettatori. I nodi che si erano accumulati in tanti mesi, puntuali sono venuti al pettine. A partire da quelli sull’ambiente: qualcuno ha mai valutato quali e quante saranno le ripercussioni sull’ambiente prodotte dall’invasione di auto, visto che il parcheggio ne conterrà fino a 6500?, ha detto Gesualdi. Sbrana gli ha fatto eco: come si fa a costruire questo parco se la Regione Toscana non ha una normativa che lo prevede? E se Bertoni ha fatto notare che tanto è grande l’opera quanto piccolo è Migliarino, Bani ha chiesto chiarimenti sull’altezza e Marinelli se esiste un’alternativa. Bartalini si è invece soffermato sul peso che dovranno sopportare gli abitanti, mentre Pardini ha parlato d’innegabile prepotenza d’Ikea. Giusti, da parte sua, ha obiettato che lo studio manca di ogni valutazione sul criterio della stagionalità e che il potere contrattuale del Comune è apparso debole.
              LE RISPOSTE. Grazioli non ha nascosto, nella replica, che il progetto dovrà essere ulteriormente approfondito e che per ora resta necessariamente nel vago. L’assenza di una normativa regionale, ha d’altra parte osservato, va adeguata perché il bacino d’utenza sarebbe interregionale. Sulla viabilità, poi, ha voluto rassicurare tutti: Ikea non ha interesse a ingolfare la strada che porta al parco commerciale, per cui l’analisi del problema è stata fatta nel dettaglio. Come quella sull’altezza: al massimo si starà sui 14 metri, quota ritenuta in sintonia con l’altezza delle case che, nei casi maggiori, è di otto.
                È stato quindi Valerio Di Bussolo a difendere la multinazionale svedese sul fronte dell’etica: le società di consulenza hanno dato il via libera e il 75% della produzione avviene in Europa e in America, con poco spazio per lo sfruttamento della manodopera minorile che ha in Asia il suo epicentro. E poi l’occupazione: il Comune di Vecchiano fa 11mila abitanti, mille sono i posti di lavoro previsti, con quasi tutti gli assunti che proverranno dal territorio.

                Infine il sindaco, Rodolfo Pardini, ha chiarito due cose. La prima: la tangenziale di nord est è indipendente dal progetto ed essa affianca, senza sostituire, l’Aurelia. La seconda: nulla è stato ancora deciso. Se ne riparlerà, quando progetto e intenti saranno ancor più chiari.
                (ha collaborato Davide Ribechini)

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