26/4/2011 ore: 9:12

Primo maggio, lite continua scintille tra Pisa e Firenze

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Firenze -Primo Maggio, sui negozi aperti una lite dopo l´altra. Ma la sostanza rimane che a Firenze, in decine di Comuni della costa tra cui Viareggio e Forte dei Marmi, a Siena, San Gimignano, Arezzo (solo nei negozi vicini all´area della fiera antiquaria) e Carrara i negozi potranno rimanere aperti nel giorno della festa del lavoro. Sciopero di commessi e dipendenti (i sindacati Cgil, Cisl e Uil l´hanno proclamato in maniera ufficiale) permettendo.
Dopo la guerra con la leader Cgil Susanna Camusso stavolta Renzi, che ha deciso di dare possibilità di tenere i bandoni alzati in centro, si ritrova ai ferri corti col Comune di Pisa. «Tanti altri sindaci toscani e non hanno già firmato ordinanze per far aprire i negozi il Primo maggio: Pisa, Siena, Forte dei Marmi, Arezzo. Tutti amministratori del centrosinistra ma la Camusso se la prende solo con me», sbotta il sindaco di prima mattina. Ma Palazzo Gambacorti smentisce tutto: «Informazione falsa», ribatte subito il primo cittadino di Pisa Marco Filippeschi. «Renzi dice una sciocchezza e forse non conosce le cose pisane eppure le cita, perchè a Pisa, in base a un accordo unanime con sindacati e associazioni di categoria, per il terzo anno consecutivo si è deciso di stare chiusi non solo il Primo maggio, ma anche il 25 aprile», aggiunge l´assessore al commercio Giuseppe Forte. Precisando però che, sempre in base allo stesso accordo, «diverso è il discorso per il litorale pisano, dove gli esercizi commerciali possono stare aperti, anche perché la data del Primo maggio coincide con l´inizio ufficiale della stagione balneare e l´apertura significa garantire anche più servizi per i turisti». «Non ci stupisce che anche Pisa tenga i negozi aperti sulla costa per motivi legati al turismo così come fanno molte altre città della Toscana, tra cui Siena, Viareggio, San Gimignano e quasi tutte le città della costa. Non si comprende la polemica dell´assessore Forte col sindaco Renzi», ribatte il vicesindaco di Palazzo Vecchio Dario Nardella. Lo sciopero? «Per ora è stato proclamato solo dai sindacati fiorentini. Quelli regionali lo hanno annunciato ma ancora, per quanto ne so, non lo hanno proclamato», dichiara Renzi al mattino, spiegando che secondo lui i sindacati hanno già firmato accordi per tenere aperto in alcune città e ora si troverebbero in imbarazzo con lo sciopero. «Non c´entra nulla, lo sciopero è stato proclamato ufficialmente e si farà in tutti i territori dove ci sono state ordinanze unilaterali dei sindaci come Firenze, Carrara, Siena», ribattono dalla Filcams Cgil e confermano dalla Cisl. «Stupisce che i sindacati dei lavoratori da un lato firmino accordi per aprire il Primo di maggio come ha detto l´assessore di Pisa, dall´altro preannunciano uno sciopero regionale. C´è una incoerenza chiara», accusa Nardella.
«L´occasione dell´incontro che l´Anci convocherà questa settimana a Roma servirà anche a capire la posizione dei Comuni italiani: aprire non è una violazione dei valori ma una misura di buonsenso che tiene conto delle vocazioni dei territori», aggiunge il numero due di Palazzo Vecchio. Renzi, convinto che sui negozi aperti il Primo maggio si stia giocando «un derby tra ideologia e buonsenso in cui io sto per il buonsenso», ringrazia il segretario Cisl Raffaele Bonanni che ha parlato di decisione da assumere «territorio per territorio» senza seguire la polemica Cgil: «Parole sagge e comprensibili le sue. La Camusso mi accusa di cercare visibilità, in realtà è lei che me la dà continuando a polemizzare con me».

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