Profumo di private equity Limoni compra la rete Garbo
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La catena di Bridgepoint rileva i negozi aMilano e Como
MILANO — Le firme sono state messe a cavallo del fine settimana, dopo mesi di trattative: la catena Limoni, di proprietà del fondo di private equity Bridgepoint, acquista le 19 profumerie di Garbo.
«Si tratta di un’operazione di grande importanza per noi — dice l’amministratore delegato Carlo Gianuzzi — non tanto per il numero di negozi, visto che come Limoni ne abbiamo già 500, ma per la qualità che esprimono e perché sono concentrati a Milano». Via Dante, Corso Buenos Aires, Corso Vercelli e Corso XXII Marzo, via Belfiore, le più importanti vie dello shopping milanese, cui si aggiungono il punto vendita di Como (con centro benessere annesso) e quello di Bergamo: location di prestigio che portano la quota del gruppo di Bridgepoint in Lombardia dal 17,5 al 21,5% (a livello nazionale al 18%).
L’acquisizione di Garbo (che sostituirà alle sue insegne quella della casa-madre) rappresenta il nuovo corso di Limoni: un’offerta di qualità e unmaggior presenza nel nord Italia. E in questa direzione Garbo non sarà l’ultima delle acquisizioni («è vero, abbiamo altri colloqui, ma sono solo agli inizi», afferma Giannuzzi).
Obiettivo del piano quinquennale è di arrivare a 700 punti vendita, anche attraverso l’avvio di franchising (i negozi di oggi sono tutti di proprietà).
Intanto, Limoni sta per partire con il progetto «marca privata». Si chiamerà B-Basic Beauty. Il primo negozio (diventeranno cinque in Italia) sarà aperto a inizio agosto a Palermo e se i test dei prossimi sei mesi andranno bene, dal 2011 partirà il piano vero e proprio: aprire dai 70 ai 100 punti vendita all’anno, di dimensione più piccola rispetto a quelli della casa madre, con un’offerta di 500 referenze per il make up e una linea corpo completa. Prodotti, spiega Giannuzzi, che «hanno tre caratteristiche: sono tutti realizzati in Italia, sono di qualità e sono venduti a prezzo di mass market». Una selezione sarà venduta anche nelle «boutique» Limoni. In prospettiva (ma il discorso non è ancora stato iniziato) potrebbero essere trasformati in B-Basic Beauty gli attuali negozi Limoni all’interno degli Oviesse del gruppo Coin. «Il contratto con Oviesse di fatto non ha scadenza— precisa Giannuzzi— e noi siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti».
Il gruppo Limoni è stato rilevato nel 2006 dal fondo Bridgepoint. Nei primi due anni l’investimento è stato negativo. Poi due anni fa c’è stato il cambio completo del management.
«Oggi— dice l’amministratore delegato, arrivato a luglio del 2008— siamo passati da un rapporto tra margine operativo lordo/posizione finanziaria netta che era di 12 nel 2008 a 5-5,5 di fine 2010: un valore che inizia a essere accettabile. Il mol è salito da 28 milioni a 60 e quest’anno pensiamo di chiudere finalmente in utile. Le idee e le risorse ci sono». La stima di fatturato 2010 è di 420 milioni di euro.
E il punto di arrivo è «la quotazione, ma non stiamo parlando di dopodomani. Il progetto-Limoni va dai 3 ai 5 anni».