Quell’urlo del popolo viola per far svegliare l’Italia
Contenuti associati
Decine di migliaia per la seconda volta in piazza per il «No B Day». Ancora San Giovanni, a Roma, meno di un anno dopo la manifestazione del dicembre2009 che mobilitò una folla fino ad allora ignota alla scena politica: giovani soprattutto, Popolo di Internet, senza partiti, affamati di legalità. Quest’anno all’appuntamento hanno risposto meno persone rispetto al 2009, colpa anche delle divisioni tra i vertici nazionali del movimento e i gruppi locali che avevano deciso di dare forfait in polemica «per la scarsa democrazia interna». Comunque una manifestazione imponente: 500mila per gli organizzatori, solo 10mila per la questura.
SVEGLIATI ITALIA
«Svegliati Italia», lo slogan principale. «Licenziamo Berlusconi», la parola d’ordine del corteo cui hanno aderito vari partiti, dall’Idv a Sinistra e libertà, Verdi, Federazione della Sinistra. E proprio il numero eccessivo di bandiere Idv, migliaia, ha creato qualche imbarazzo agli organizzatori, tanto che dal palco più volte è stato chiesto di abbassarle, anche con la “motivazione” che rendevano più complicate le dirette tv. Di Pietro, in piazza nel giorno del suo 60esimo compleanno con la famiglia, ha fatto la parte del leone, attaccando l’assenza del Pd e tallonato da Nichi Vendola nella gara di autografi e strette di mano. In piazza anche Ignazio Marino, unico esponente Pd, sciarpa viola al collo: «È un errore che il Pd non sia qui». Tanti cori e striscioni contro Berlusconi, c’era pure una riproduzione del famoso “lettone di Putin”. E un cartello anche contro i democratici, con un Bersani dormiente e la scritta «Non facciamo rumore altrimenti il Pd si sveglia ». Il leader Pd, dal canto suo, ieri ha commentato positivamente la manifestazione: «È una delle tante voci che si sta alzando nel Paese contro questa situazione. In piazza c’eranoenergie cui bisogna dare una strada positiva, perché c’è tanta rabbia, tanta disillusione e tanto distacco». DaBersani unastoccata a Idv e partiti si sinistra: «È una manifestazione che parte dalla società civile, meglio che i partiti non mettano il cappello, che non si tirino la giacca l’un l’altro ». «Qui c’è l’Italia migliore, può vincere», ha detto Vendola. «Quel che oggi l’opposizione fa non è sufficiente, non basta stare in Parlamento, bisogna riagganciare il popolo».
PIENONE DI STUDENTI
Tantissimi gli studenti delle superiori, attenti quando hanno parlato dal palco il prof. Stefano Rodotà e Salvatore Borsellino. Il fratello del giudice ucciso dalla mafia, già protagonista del primo «No B Day», ha lanciato una dura invettiva contro il premier al grido di «Resistenza» e alzando l’agenda rossa, imitato da centinaia di manifestanti. «La società italiana si sta decomponendo, c’è stata una pianificazione legislativa del degrado, questo è il momento di stare uniti », ha detto Rodotà. A ruba tra i ragazzi le magliette con la scritta «Partigiani del terzo millennio», ovazione per il rappresentante dell’Anpi che ha gridato dal palco: «Che ci frega della casa di Montecarlo, a noi interessa chi la casa non ce l’ha...».