7/11/2003 ore: 12:11

Rapporto: Terme, non solo benessere

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ItaliaOggi (Turismo)
Numero
264, pag. 15 del 7/11/2003


di Fabio Donfrancesco

Oggi a Firenze il rapporto di Federterme-Mercury sulle aziende del settore.

Terme, non solo benessere

Registrato calo dell'8,3% negli arrivi nel 2003

Il termalismo ha vissuto un altro anno nel segno della crisi. Il primo consuntivo della stagione termale 2003 (gennaio-agosto) indica, infatti, una flessione degli arrivi pari al 10,2%. Una diminuzione molto superiore a quella che già si era verificata nel 2002 (-2,6%). Oggi, presso la sede dell'Unione industriali di Firenze, sarà presentato il rapporto curato da Emilio Becheri, che fotografa la situazione attuale e propone possibili vie d'uscita per rilanciare il settore. ´È paradossale che l'industria delle terme stia attraversando un ciclo negativo, quando invece le persone sono sempre più interessate ai temi legati alla salute e al benessere psicofisico', spiega a ItaliaOggi Emilio Becheri. ´Purtroppo, molte imprese del settore hanno capito solo negli ultimi tempi che occorre impegnarsi, sia sotto il profilo della qualità complessiva dell'offerta turistica sia sul piano dell'immagine'.

Che le beauty farm, gli agriturismi e i centri benessere stiano diventando alla moda e aumentino, ogni anno, il loro giro d'affari, lo testimonia il fatto che, nel 2003, sono nate due nuove associazioni di categoria, Assobenessere e Aiceb (Associazione nazionale centri benessere), rispettivamente in seno a Confindustria e Confesercenti.

Le cause dell'attuale momento di impasse vanno ricercate, secondo gli addetti ai lavori, nella combinazione di diversi fattori concomitanti: dal grande caldo estivo, che ha spinto i turisti verso località con la temperatura esterna e dell'acqua inferiore a quella delle piscine termali (oltre 35°), all'aumento del ticket obbligatorio, portato a 50 euro dall'ultima Finanziaria. Aggiungiamo la congiuntura economica sfavorevole e l'inferiore potere d'acquisto dovuto al caro-prezzi.

Però la ripresa è alle porte, almeno secondo il rapporto di Federterme. Nel mese di settembre la diminuzione degli arrivi è stata nettamente più contenuta, intorno al 5,5%, così come nel mese di ottobre. ´Poiché gli arrivi, nei due mesi, corrispondono al circa a 41% degli arrivi annuali, la percentuale di diminuzione a fine anno si stima intorno all'8,3%', spiega il rapporto. Una nota positiva viene, invece, dai trattamenti legati al benessere: in questo settore, il cui fatturato però incide ancora in misura ridotta su quello complessivo, le terme hanno registrato, sempre nel 2003, un aumento della clientela pari all'8%.

´In realtà, questo è il primo anno in cui c'è stata una battuta d'arresto così pesante', dice a ItaliaOggi Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme e Federturismo. ´Crediamo che, sul versante del Ssn, con la norma approvata che introduce uno strumento flessibile affidato alla contrattazione delle parti, non si sentirà più parlare dell'abolizione delle cure termali convenzionate. Ciò determinerà una maggiore serenità da parte delle aziende, che porranno in essere politiche di forte sviluppo, quantomeno di medio periodo. Inoltre, stiamo valorizzando il prodotto anche sul versante medico-scientifico', aggiunge Jannotti Pecci. ´La domanda di terapie naturali è in una fase di continua espansione. Dobbiamo, quindi, qualificare il nostro prodotto esaltandone le sue caratteristiche peculiari, come la naturalità. Nei prossimi mesi, realizzeremo una specifica campagna di comunicazione, per far conoscere quanto l'industria termale stia migliorando, in termini qualitativi e professionali'. (riproduzione riservata)

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