Recuperati quasi 5 miliardi dalla lotta all’evasione fiscale
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Quando si parla di evasione fiscale i numeri si prestano spesso ad interpretazioni assortite, anche quelli, è il caso di ieri, la cui valenza principale è positiva. Infatti, se cresce il flusso di denaro recuperato dallo Stato, non è detto che lo stesso accada per la sua percentuale sull’evasione complessiva, sia per la difficoltà di quantificare quest’ultima, sia per il sospetto che i soldi sottratti al Fisco aumentino anno dopo anno. Premesso ciò, a certificare i risultati di luglio e a dare le stime per i prossimi mesi è stata l'Agenzia delle Entrate, con il direttore Attilio Befera. La lotta all' evasione nei primi sette mesi del' anno ha generato incassi per quasi 5 miliardi, una cifra che supera del 9%il bottino recuperato nello stesso periodo del 2009, quando si toccarono numeri record.
Quanto all’anno in corso, si candida a superare le previsioni che parlano di 8 miliardi, con la possibilità di attestarsi sui valori del 2009(9,1 miliardi) che rappresentano il massimo storico. Nel dettaglio, in sette mesi il recupero dell'evasione pregressa, insieme a interessi e sanzioni, ha totalizzato 4,9 miliardi di euro. Di questi 1,8 derivano dal riversamento nelle casse dello Stato delle riscossioni messe a segno da Equitalia, mentre la restante e più copiosa parte, 3,1 miliardi (+15% su 2009), proviene dai versamenti diretti, un capitolo in cui confluiscono due voci distinte, come evidenziato dal direttore centrale accertamento dell'Agenzia, Luigi Magistro: si tratta di 900 milioni (+28,57%) intercettati attraverso la liquidazione delle dichiarazioni, un'evasione «subdola» e quindi «rischiosa », che consiste nel dichiara rema poi«non versare nulla»; e di 2,2 miliardi di pagamenti effettuati direttamente dai contribuenti che hanno scelto di «pagare senza contestare nulla o hanno definito in contraddittorio con l'Agenzia».
I CONTROLLI FISCALI
In merito ai controlli fiscali, tra gennaio e luglio ne sono stati effettuati 151.543, per un'imposta maggiore accertata di 9,8 miliardi (+5,8%). In particolare, gli accertamenti avvenuti grazie al “redditometro” hanno registrato un aumento(+57%)sia nel numero (12.399) che nella maggiore imposta accertata (184 milioni). Per Befera la recente manovra ha affinato le “armi” a disposizione dell' Agenzia:«Ha potenziato il redditometro, accelerato la riscossione, introdotto una stretta sulle compensazioni e abbassato la soglia per l'antiriciclaggio». Più critico il deputato del Pd, Enrico Farinone, vicepresidente della commissione affari europei: «I risultati della lotta all'evasione sarebbero migliori se il governo Berlusconi non avesse abolito le misure per la tracciabilità dei pagamenti, misure presenti da anni in tutta Europa».