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La febbre del Bingo trasforma la città Oltre ai vecchi e nuovi cinema, in «gioco» un teatro di posa e un garage. La graduatoria a fine aprile
In lizza per il cambio di destinazione anche Garden, Europa, Golden, Maestoso e il Palladium
Un supermercato, un garage, una discoteca, un teatro di posa, più una serie di sale cinematografiche, due a luci rosse. Che cosa hanno in comune? La domanda non è una battuta: concorrono tutte a trasformarsi in sale per il Bingo. La febbre di questa tombola veloce, tremila lire a cartella con la possibilità di vincere una manciata di milioni ogni cinque minuti, ha già travolto molti imprenditori della capitale, mentre i tre grandi gruppi che si sono attrezzati per gestire il gioco del futuro prossimo venturo (Formula Bingo, Snai e Cirsa) si sono consociati con altri gruppi romani per catturare tutti i possibili locali. A Roma sono 130 le domande presentate, e sono solo 30 le sale previste, 42 in tutta la regione. Vengono esaminate, insieme alle 1300 di tutta Italia, da una speciale commissione negli uffici dei Monopoli in piazza Mastai. Un esame che finora è andato a rilento anche per i due ricorsi presentati al Tar - per cui l’apertura delle domande, fra l’altro, è alla presenza del pubblico - e che solo da ieri ha preso più velocità: entro la fine di aprile, infatti, si dovrebbero sapere le sale che si sono aggiudicate la possibilità di ospitare il gioco del Bingo, se si vuole arrivare ad aprirne qualcuna almeno per Natale. Nella finanziaria del 2001 sono previsti introiti per più di 400 miliardi dovuti a questa «tombola» e se non si arriva all’assegnazione entro maggio, con lavori di ristrutturazione di almeno sei mesi, salta ogni possibilità di inaugurazione entro l’anno. Un’occhiata, allora, ai concorrenti. C’è un locale storico della città: il mitico Capranica, in pieno centro dietro il Pantheon, dagli ampi spazi ma dal difficile parcheggio. E c’è un altro cinema antico della capitale, il Fiamma, in via Bissolati, l’unico a concorrere del gruppo Medusa, che fa capo a Silvio Berlusconi. Tre sale che sognano la tombola appartengono al gruppo Lucisano-De Laurentiis: l’Europa, in corso d’Italia, il Garden in viale Trastevere e l’Antares in viale Adriatico. C’è poi il cinema Madison, in via Chiabrera, una delle sale più grandi con i suoi 1900 metri quadri. Tra i criteri individuati dalla commissione per l’assegnazione c’è infatti anche quello dell’ampiezza: l’esperienza degli alri paesi dove il gioco è sviluppato, come la Spagna e l’Argentina, ha infatti domostrato che più le sale sono grandi, maggiore è la possibilità di guadagno, di attività (con le conseguenti assunzioni) e di introiti per lo Stato. E via con i cinema. Sono in lizza anche l’America, del gruppo Cabassi, in via Natale del Grande, il Golden (via Taranto) ed il New York (via delle Cave) del Gruppo Cecchi Gori, più il Maestoso in via Appia Nuova, e perfino uno dei cinema ristrutturati da poco, il «Cola di Rienzo kids», una delle poche sale per bambini, in piazza Cola di Rienzo. Altri antichi cinema in gara sono lo Smeraldo, sulla Prenestina e l’Impero, ormai in abbandono. Due le ex sale a «luci rosse». La mitica «Ulisse» sulla via Tiburtina e l’altra, accanto al teatro Ambra Jovinelli, dietro Piazza Vittorio, quest’ultima assai quotata per l’alta concentrazione di persone che frequenta la zona ed il relativo mercato. Un solo supermercato: è in via Albalonga e si chiama Re di Roma. E’ dotato anche di un ampio parcheggio ed è in una zona considerata «interessante», sia per il grande passaggio commerciale, sia perchè densamente abitata. Un garage: è in via della Magliana. Tra le curiosità si possono annoverare inoltre un live-club, il Palladium alla Garbatella, e l’Araldo, un teatro di posa sulla Tiburtina. E infine la provincia: a Frosinone, destinataria di 4 sale per il Bingo, in 12 hanno fatto la domanda, fra cui un grande negozio. E a Viterbo è sceso in lizza un ex-supermercato, il Garbini, di fronte alla stazione.
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Lilli Garrone
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 Cronaca di Roma
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