7/12/2006 ore: 12:52
Roma. Immigrati, il 72 % ha un lavoro
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Roma ? pi? forte grazie agli immigrati. Che lavorano molto, producono reddito e, dunque, ricchezza per la citt?. ? quanto emerge dall?indagine condotta dall?ufficio comunale di Statistica, commentata ieri dall?assessore Marco Causi, secondo cui nella capitale un lavoratore su 10 ? straniero. Con due novit? di rilievo: l?elevato tasso di occupazione, pari al 72,5%, 17 punti in pi? della media nazionale e quasi 13 rispetto alla romana, ? determinato dalla componente femminile che supera 53 a 47 quella maschile. E, a riprova dell?importanza di questa manodopera, il 52% risulta impegnato nella cura alle famiglie (colf) e l?assistenza alla persona (badanti), a fronte di un misero 6% dei romani: mestieri che, evidentemente, i nostri concittadini non vogliono fare pi?. Per necessit?, per?, non certo per ignoranza: met? dei lavoratori immigrati ha infatti, un titolo di studio alto, il 33,2% un diploma di scuola superiore, il 16,7 addirittura la laurea. ?Non essendo una citt? industriale ma di servizi?, spiega l?assessore Causi, ?Roma riesce ad attrarre lavoratori mediamente qualificati. In virt?, anche, del tipo di sviluppo economico registrato negli ultimi anni. Cosa che produce un grande arricchimento del capitale umano e sociale della citt?: senza, infatti, i trend di crescita espressi finora non sarebbero possibili?. Ricapitolando, sui circa 155mila stranieri regolarmente residenti a Roma gli occupati sono 102.514 di cui l?85% con contratto dipendente e il 92,2 a tempo indeterminato. In prevalenza giovani (oltre il 69% ha meno di 44 anni, contro il 55 degli italiani), con un buon livello di istruzione cui per? non corrisponde la qualifica professionale: il 25% dei laureati stranieri svolge un impiego manuale, mentre questa percentuale fra i laureati romani ? solo del 3%. Il 65% dei diplomati stranieri lavora come operaio, manovale, collaboratore domestico, badante. I settori di prevalenza sono i servizi sociali (52,4%, che impiegano l?80% delle donne extracomunitarie); alberghi e ristoranti (13%); l?edilizia (9,1). ?Questi numeri ci dicono che gli stranieri regolari hanno bisogno di forme di rappresentanza pi? ampie di quelle che si esprimono, secondo le leggi attuali, con i consiglieri aggiunti?, conclude Causi. ?La nostra amministrazione da tempo spinge per il riconoscimento del diritto di voto alle elezioni amministrative. Si tratta di gente che paga le tasse e contribuisce con il suo reddito alla ricchezza della citt?: sarebbe un principio di giustizia?. |