Sassari. «Il contratto e meno precariato»
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domenica 18 novembre 2007
Pagina 26 - Sassari
«Il contratto e meno precariato»
Ieri la manifestazione dei lavoratori del commercio Sit-in in corso Pascoli davanti alla sede di Confcommercio Vertenza nazionale irrisolta da due anni
DARIA PINNA
SASSARI. Sit-in ieri mattina davanti alla sede della Confcommercio dei dipendenti di numerose attività commerciali. Un centinaio di manifestanti ha protestato per il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto da due anni. Una protesta già annunciata da sabato con la distribuzione di volantini dal sapore amaro, di chi non regge più la situazione. “La Confcommercio - spiega Giampiero Manai della Uiltucs - ha snobbato le nostre richieste interrompendo le trattative, ha detto no a un aumento mensile di 78 euro”.
Stefano Simula (Filcams-Cigl), ha spiegato il malcontento dei sindacati di fronte ad una situazione così problematica, denunciando da un lato, “il crescente profitto delle aziende e dall’altro, il costante ed effettivo deprezzamento del potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori”. Al centro della protesta anche i disagi che i lavoratori precari devono affrontare giorno dopo giorno.
“Ci obbligano ad una flessibilità selvaggia e a turni di lavoro massacranti” si lamenta una dipendente del centro commerciale Auchan.
“Purtroppo il tempo a disposizione per organizzare la manifestazione è stato scarso - dice Marcellino (Fisascat-Cisl) -. Infatti la compattezza fra tutti i lavoratori costituisce il punto di forza per proseguire in una lotta che vede sfumare alcuni dei diritti fondamentali dei lavoratori dipendenti: stipendi adeguati al lavoro svolto e assenza di precarietà. Così non si fa altro che mettere in discussione i diritti conquistati in anni di dure lotte”. “I contratti del settore terziario sono già deboli di per sé - spiega una dipendente della Conad di Porto Torres - se in più ci negano anche quello che ci spetta, la situazione si fa sempre più drammatica.
Un freddo gelido e pungente non ha fermato la voglia dei manifestanti di portare avanti le loro istanze, puntando i piedi per cercare di ottenere più tutele. Anche la scelta della giornata di sabato, non è stata casuale. “Abbiamo deciso di scioperare - dice una dipendente - in una giornata in cui le attività commerciali lavorano di più, e la nostra assenza non è sicuramente passata inosservata”.
Al centro della protesta, in particolar modo fra i giovani lavoratori, il problema del precariato, che costringe una gran fetta di loro a vivere in una situazione di incertezza soprattutto per il futuro.
Dal canto suo la Confcommercio si difende affermando di essere sempre stata presente e attenta alle problematiche dei lavoratori, con particolare riguardo verso gli apprendisti che in poco tempo ottengono un contratto a tempo indeterminato.
Per tutti la speranza è quella che le parti ricomincino presto il confronto per il rinnovo del contratto.
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Pagina 12 - Attualità
«Fallito» secondo Confcommercio. «Adesioni del 70-80 per cento» per i sindacati
Sciopero supermarket: è guerra di cifre
ROMA. Supermercati aperti e guerra di cifre nel giorno dello sciopero dei lavoratori del commercio. Confcommercio ha affermato che «in tutta Italia non c’è stata nessuna chiusura» e ha definito l’iniziativa «un clamoroso fallimento» con appena il 7-8% di adesioni nei grandi centri commerciali, supermercati e ipermercati. Un segmento che conta 320.000 lavoratori e che fa capo a Federdistribuzione, associazione di Confcommercio che raggruppa la maggioranza delle imprese della grande distribuzione organizzata, da Auchan a Carrefour, da Esselunga a Despar. Sul totale degli esercizi commerciali la percentuale delle adesioni allo sciopero è stata «sotto l’1%», ha affermato Francesco Rivolta, presidente della commissione lavoro della Confcommercio, sottolineando che «anche oggi tutti i negozi del Paese sono aperti e stanno assicurando il servizio con un normale afflusso di clienti, inutilmente sollecitati a disertare la spesa».
I sindacati, invece, hanno parlato di «chiusura di molti grandi magazzini». Lo sciopero indetto per il rinnovo del contratto, secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è stato un «grande successo». La percentuale di adesione è stata «altissima» - hanno affermato - e in tutto il Paese «ha raggiunto la media del 70-80% soprattutto nella grande distribuzione, dove in alcuni negozi si sono registrate punte del 90% e la chiusura di molti grandi magazzini». Il segretario generale di Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri, ha rivendicato «la piena riuscita dello sciopero». «I lavoratori hanno aderito alla mobilitazione per sostenere la vertenza che li vede battersi per la ripresa del negoziato interrotto da Confcommercio».
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