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Semeraro rilancia Aiazzone

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      Giovedí 18 Settembre 2003

      Semeraro rilancia Aiazzone
      Il mobilificio vara il programma per negozi in franchising con il marchio biellese
      AUGUSTO GRANDI

      TORINO - «Provare per credere». Tre parole, pronunciate da un ammiccante Guido Angeli, che hanno permesso all'Italia intera di conoscere il mobilificio Aiazzone di Biella. Il mobilificio che invitava i clienti a scegliere camere da letto e cucine per poi pranzare con gli architetti. Primo clamoroso esempio di telepromozione vincente. «Giorgio Aiazzone ha insegnato a tutti come vendere i mobili». E Renato Semeraro, presidente e amministratore unico della torinese Sem, partirà proprio dal marchio Aiazzone per la conquista del mercato nazionale.
      Semeraro ha rilevato un anno fa lo storico marchio biellese, un po' appannato, e gli 11 punti vendita collegati. Ma l'obiettivo è di aprire 120 negozi - ognuno dai due ai tremila metri quadrati - nell'arco di due anni. Puntando anche sulla notorietà del marchio Aiazzone, nonostante le difficoltà e le vicissitudini seguite alla tragica scomparsa del fondatore, in un incidente aereo. In realtà Aiazzone Spa non è mai fallita e il mobilificio ha continuato a lavorare, pur passando di mano e con una minor visibilità.
      Ora, però, dovrebbe essere arrivato il momento del rilancio. La Sem - a cui fanno capo i marchi Semeraro, Aiazzone, Camsa e Idea Mobili - punterà su una sorta di franchising anche se i due punti vendita Aiazzone di Torino (uno già aperto e l'altro in fase di ultimazione) resteranno di proprietà. Per Semeraro ogni punto vendita in franchising dovrebbe generare, in media, un giro d'affari di 5-6 milioni di euro all'anno. E alla Sem andrà un bonus iniziale oltre alle royalties.
      Per gli affiliati, invece, i vantaggi saranno legati sia alla notorietà del marchio sia alla forza complessiva del gruppo che consentirà di acquistare i mobili dai produttori - soprattutto veneti - a prezzi decisamente più convenienti. E questo dovrebbe convincere numerosi mobilieri, alle prese con una crisi del settore che ha portato a una drastica riduzione del numero dei negozianti, da 24mila a 18mila. Diventa difficile, per chi non opera in qualche nicchia di mercato o non ha dimensioni ampie, offrire prodotti con un rapporto vincente tra qualità e prezzo. Ma ogni singolo punto vendita affiliato non sarà obbligato a rifornirsi dalle aziende indicate dalla Sem e potrà acquistare dove preferisce. Per tutti, comunque, sono previste regole precise per evitare comportamenti inopportuni che danneggerebbero l'intero gruppo. Naturalmente Aiazzone, proseguendo nella tradizione del fondatore, intende investire molto in pubblicità, soprattutto televisiva. E l'impegno di ogni punto vendita garantirà le risorse indispensabili per grandi campagne di carattere nazionale. D'altronde i primi negozi affiliati potrebbero venire aperti molto lontani dal Piemonte. Semeraro parla di contatti già ben avviati a Taranto, Lecce. E persino a Malta. «Ma sarà l'unica iniziativa all'estero» assicura il presidente.
      Attualmente il fatturato del gruppo torinese si aggira intorno ai 50 milioni, con 16 punti vendita (per 35mila metri quadrati di superficie espositiva) e 300 addetti. Ma ogni nuovo punto vendita con marchio Aiazzone dovrebbe garantire la creazione di una quindicina di posti di lavoro. Decisamente più numerosi gli addetti che lavoreranno nel nuovo centro che sarà inaugurato a Torino con un investimento di cinque milioni di euro. Sui 27mila metri quadrati (10mila dedicati alla vendita) saranno impegnate 150 persone che offriranno 30mila articoli per la casa. Non solo mobili per ogni ambiente dell'abitazione, dunque, ma anche elettrodomestici e ogni tipo di arredo.

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