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Siracusa. «Domenica si lavora in nero»

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17 marzo 2004
SIRACUSA
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«Domenica si lavora in nero»

E' necessario che l'Ispettorato del Lavoro combatta la piaga del lavoro nero e irregolare a cominciare dalle imprese siracusane che non rispettano il diritto del lavoratore al riposo domenicale.
E' quanto richiesto dal segretario provinciale della Filcams-Cgil, Francesco Di Priolo, in un esposto a tutte le parti istituzionali competenti a cominciare dal ministro per il Welfare Maroni fino alle autorità locali, all'Inps e all'Inail aretusee. Il dato preoccupante, rileva il sindacato, è emerso dopo uno specifico studio statistico sulle condizioni di lavoro nel terziario privato a Siracusa, realizzato con l'ausilio dei dati raccolti attraverso un questionario, che, con la garanzia dell'anonimato, è stato compilato da un campione di lavoratori del settore.
«Da una prima analisi dell'indagine - si legge nell'esposto - è emersa una diffusa e sistematica violazione delle norme contrattuali e di legge, compiuta da gran parte delle imprese commerciali ubicate nei comuni della provincia, in cui l'apertura domenicale e festiva è consentita tutto l'anno, il quadro è di un disinvolto ricorso al lavoro nero e irregolare che oltre ad arrecare danno ai lavoratori, è anche fonte di evasione contributiva e fiscale che non può vedere il preciso e diretto intervento degli enti in indirizzo».
Fatte le dovute eccezioni, sottolinea il sindacato, in tale ambito si registra troppo spesso l'obbligatorietà alla prestazione lavorativa domenicale e il mancato riconoscimento sia della equivalente maggiorazione economica che della giornata di riposo settimanale.
G.Am.

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