Spagna, Zapatero riforma il mercato del lavoro
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Spagna sempre sotto pressione, fra voci di piani di salvataggio e pioggia di smentite, nel giorno del vertice Ue di Bruxelles ed a 24 ore dall’annunciata visita a Madrid del direttore generale del Fmi Dominique Strauss-Kahn, ufficialmente per parlare con il premier Josè Luis Zapatero della riforma del mercato del lavoro approvata dal suo governo. Il quotidiano economico El Economista ha scritto che Ue, Fmi e Tesoro americano starebbero preparando un «piano di liquidità» per fra 200 e 250 miliardi di euro per aiutare Madrid e che lo stesso Strauss-Kahn potrebbe parlarne venerdì con il premier Josè Luis Zapatero. Una mossa legata anche alle difficoltà delle banche spagnole a rifinanziarsi. Immediata la smentita del governo spagnolo: «sono notizie false, che non beneficiano a nessuno, salvo agli speculatori« ha detto irritata la vicepremier Maria Teresa de la Vega. Analoga smentita è venuta dalla Commissione Ue. Nei giorni scorsi Madrid e Bruxelles avevano già smentito l’esistenza di un piano di salvataggio Ue.
RIFORMA
Intanto Zapatero ha fatto approvare ieri la discussa riforma del mercato del lavoro. Asse della proposta è il contratto fisso di «stimolo del lavoro » che si potrà usare per assumere disoccupati, lavoratori con contratti precari, e lavoratori tra i 30 ed i 44 anni che hanno recentemente perso un lavoro con contratto fisso. Questa modalità vuole essere «appetibile» per le aziende, ha spiegato Corbacho, offrendo un indennizzo per il licenziamento senza giusta causa più basso (33 giorni di salario per anno lavorato, contro i 45 precedenti). Le aziende con conti in rosso potranno poi ricorrere al licenziamento per ragioni economiche, pagando un indennizzo ancora inferiore (20 giorni). Lo Stato pagherà inoltre un'ulteriore parte (8 giorni) dell'indennizzo che devono pagare le aziende in ogni caso di licenziamento di un lavoratore con contratto fisso. I sindacati considerano la misura «regressiva» per i diritti dei lavoratori, e hanno proclamato per il prossimo 29 settembre il primo sciopero dall'elezione di Josè Luis Zapatero nel 2004. Il presidente della Ceoe (Confindustria spagnola) ha invece appuntato che quella che doveva essere «una misura profonda è rimasta una riformina». Il testo entrerà in vigore oggi,mail prossimo martedi 22arriverà al Congreso de los Diputados (l'equivalente della camera) -dove il governo non ha maggioranza assoluta - per essere ratificato. Se l'esecutivo supererà lo scoglio, la norma sarà presentata come progetto di legge e i gruppi parlamentari la potranno emendare ad ottobre.