24/3/2006 ore: 10:53
Supermercati targati 'ndrangheta
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ECONOMIA ITALIANA - Pagina 13 Secondo un dossier riservato del Viminale punti vendita sospetti nel Reggino Marco Ludovico ROMA - Supermercati che spuntano come funghi. Il controllo totale della distribuzione della carne. Infiltrazioni e imposizioni nel mercato immobiliare e turistico. Per non parlare del grande business dei rifiuti oltre, ovviamente, alla sanit? (si veda l'articolo a fianco). Sul tavolo del ministro dell'Interno, Beppe Pisanu, da circa un mese giace un rapporto riservato che aggiorna la mappa intricata delle cosche in Calabria. Ma d? soprattutto indicazioni importanti sull'invasione pressoch? totale della 'ndrangheta nell'economia. La famiglia Labate, per esempio, controlla il territorio del Reggino con il monopolio della distribuzione commerciale della carne; aumenta i propri investimenti anche negli allevamenti fuori della Calabria; consolida le alleanze con gli Iamonte di Melito Porto Salvo e i Garifalo di Campo Calabro. Nella stessa zona, il clan Imerti punta all'area di Villa San Giovanni, vista la realizzazione di nuovi approdi per la Sicilia, i lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 e le opere legate al ponte sullo Stretto. Il clan Libri, secondo gli investigatori, approfittando dei dissidi tra i De Stefano e i Tegano, punta al controllo del settore immobiliare, turistico, alberghiero e, tra breve, della grande distribuzione alimentare. Quello della continua nascita dei supermarket in Calabria ? un fatto ormai evidente bench?, sottolinea l'intelligence, ingiustificato dal contesto sociale, dalla domanda di mercato e dall'andamento dell'economia. In alcune zone se ne possono trovare a brevissima distanza l'uno dall'altro. Dietro il fenomeno ci sono sempre le famiglie mafiose del reggino e, in particolare, dell'alto Jonio, che hanno scoperto come i supermercati in serie siano un sistema ad altissima efficacia criminale. Perch? consente di penetrare l'economia legale, dando uno sbocco a mercati interdipendenti gestiti o controllati dalla 'ndrangheta. D? la possibilit? di fare riciclaggio di denaro sporco, come quello che proviene in abbondanza dal traffco di stupefacenti in cui i calabresi sono primi al mondo. Garantisce, infine, una micidiale politica mafiosa dell'occupazione, che incrementa il consenso e il controllo della 'ndrangheta sul territorio. L'elenco continua con la piana di Gioia Tauro. I Piromalli stanno con il fiato sul collo degli affari legati all'area portuale, mentre i Mol? controllano estorsioni e droga: le due famiglie sono uno dei due schieramenti della zona, che si contrappone a quello dei Bellocco-Pesce, questi ultimi in avanzamento anche nell'area di Vibo Valentia. Senza dimenticare la generale tendenza di tutte le cosche a investire all'estero: la ricchezza illegale ? ingente, la liquidit? enorme, e gli spazi di impiego sul territorio locale sono ormai ristretti. Perci?, i mafiosi calabresi puntano ai mercati immobiliari in Germania, Canada e Australia. Le conclusioni del rapporto sono allarmanti. Nelle aree di Locri, Vibo, Crotone e Lamezia pu? esserci un deterioramento della conflittualit?, anche per la notevole disponibilit? di armi pesanti. Mentre la maggiore aggressivit? delle cosche nella gestione degli interessi economici e amministrativi porter? la 'ndrangheta a occupare posizioni pi? rappresentative e competitive sul piano politico e sociale. |