Susanna Camusso al lavoro
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La festa è durata poche ore. Il nuovo segretario generale della CGIL Susanna Camusso è già al lavoro, insieme alla segreteria confederale, per preparare la grande manifestazione di sabato 27 novembre a Roma, dal titolo inequivocabile: “Il futuro è dei giovani e del lavoro. Diritti e più democrazia”. Un titolo che è una indicazione di programma, quello illustrato da Camusso prima al direttivo il 3 novembre e successivamente il 4 alla festa di saluto a Guglielmo Epifani al teatro Quirino di Roma. Ed è appunto un programma di lavoro duro, difficile, denso di incognite, ma anche di progetti e speranze quello della CGIL. “A domani – ha detto, infatti, ai mille dirigenti della CGIL presenti al Quirino – che è un altro giorno di lavoro, per noi tutti, insieme”. Manifestazione del 27, due riunioni del direttivo da qui a dicembre, una assemblea delle camere del lavoro di tutta Italia, il negoziato con gli imprenditori insieme a Cisl e Uil, per una sorta di patto anticrisi con tante richieste comuni da rivolgere al governo, la vicenda Fiat e le tante crisi aziendali, una crisi che continua a produrre effetti devastanti sull’occupazione, sulla stessa sicurezza del lavoro. E poi ancora: il dibattito su una possibile riforma della contrattazione, la difesa a tutti i livelli dei diritti e delle tutele, delle regole contro le deroghe, contro gli accordi separati; la ripresa del filo del dialogo con Cisl e Uil, a cominciare dai contenuti di una legge sulla democrazia e della rappresentanza. Tutto ciò, mentre la bufera che investe il ceto politico, in particolare la maggioranza, privano di interlocutori il sindacato. Un governo che si occupa solo dei casi personali del premier senza dare alcuna risposta al paese, alle famiglie, ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati. Un’opposizione che cerca faticosamente di uscire dall’attuale frantumazione. Sono tutti temi, e molti altri non ne abbiamo citati (fisco, immigrazione, disuguaglianze sociali, ad esempio) che farebbero tremare le vene ai polsi di chiunque. Di certo, non a Susanna Camusso, che ha detto di essere consapevole delle difficoltà e ha ringraziato Guglielmo Epifani, che passa alla guida della Fondazione di studi e ricerche intitolata a Bruno Trentin, per avergli consegnato una CGIL dalla “schiena dritta”, in grado di continuare le battaglie del segretario che lascia e dei suoi predecessori. Quasi sei milioni di iscritti, altri milioni di simpatizzanti che si sono accostati negli ultimi anni alla confederazione, migliaia di quadri e di dirigenti che, pur in un sano pluralismo, si mobilitano compattamente attorno a valori condivisi. Buon lavoro, Susanna.