Telemarket vola all'incasso 20 miliardi
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Ma Telemarket vola all'incasso 20 miliardi A un anno dal suo ingresso nel club, Corbelli fa affari d'oro
PAOLO RUSSO
Sa vincere. Campione d'Italia nella pallanuoto. E pregusta nuovi trionfi, perché ha già conquistato mezzo scudetto nel baseball. Come sponsor non ha rivali. Tagliato il ramo secco del basket, la Telemarket Posillipo e la Semenzato Rimini (oggi seconda in classifica) sono baciati dalla fortuna di un marchio. Lontano dai grandi stadi e dalle grandi folle, si fa festa in piscina. E se ne prepara un'altra intorno al «diamante» dello sport yankee per eccellenza. Anche lì, ribalta mediatica assicurata, mentre i bilanci volano. Senza Corrado Ferlaino, e con la forza di un network che sa vendere opere d'arte, Giorgio Corbelli non ha rivali nel calcolare l'investimento e il ritorno d'immagine di un cartellone pubblicitario. E se ora il calcio è un'ombra nella luminosa passione sportiva di Giorgio Corbelli, la sua azienda continua a vincere. Un anno con il Napoli, a conti fatti (il bilancio del 2000 di Telemarket Spa), vale 60 miliardi di fatturato in più: il 1999 si era chiuso a quota 280 miliardi, il 2000 a 340. Al netto, circa 20 miliardi di voci attive. Una solidità che realizza «le condizioni» anche per il possibile acquisto di Finarte, multinazionale leader tra le Case d'Aste, la cui quotazione è «sotto monitoraggio», mentre è sempre più vicina (l'anno prossimo) l'ingresso in Borsa dell'azienda bresciana di Corbelli. Se il Napoli oggi cammina sul filo e costringe il suo presidente a pericolosi equilibrismi, le attività aziendali di Corbelli seguono invece una traccia solida e precisa. La struttura per la vendita a domicilio di opere d'arte messa in piedi da Telemarket conta oggi 150mila clienti registrati. Ogni mese se ne aggiungono mille in più, crescita costante. In un anno (l'ingresso nel Napoli avvenne a fine aprile scorso), pesano 8 mesi di campionato deludente e giocato pericolosamente da una squadra snaturata dalla competizione tra due patron prima che da due allenatori, ma è ok il bilancio aziendale. Il sito Internet della Telemarket è stato rimodernato. Dai tetti del grattacielo di Roncadelle (Brescia) le enormi paraboliche irradiano il segnale dell'Elefante Tv ormai anche all'estero (satellite hot bird, 13 est), e il centralino è sempre rovente, 24 ore su 24. Nuovi slogan. «Comodi pagamenti rateali con dilazioni fino a 48 mesi hanno permesso a Telemarket di soddisfare in questi anni più di 150.000 clienti, 1000 nuovi clienti al mese, con una media certificata di 99.000 lotti venduti ogni anno», recita la pagina d'ingresso sul web. Trecento i dipendenti nel quartier generale da cui si irradia la passione sportiva di Corbelli, cominciata con l'atletica leggera a metà degli anni '80 e approdata al Napoli Calcio la scorsa primavera. Una lunga trattativa, e poi l'accordo, che prevede il «saldo» dell'intera operazione proprio a giugno, quando il campionato sarà già finito. Mai chiarito nei dettagli e nelle clausole, il contratto tra Ferlaino e Corbelli potrebbe prevedere tra le parti anche uno scambio di quote di altre aziende presenti nei due gruppi. E quant'altro? Già fissato il prezzo del Napoli? O dipenderà dal campionato che andrà ad affrontare? La serie B sarebbe un pessimo affare. Un capitolo per tutti, la vendita dei diritti televisivi a Stream: un'operazione da 300 miliardi con il Napoli in serie A (60 a stagione per 5 anni). In serie B, Stream pagherebbe «appena» 18 miliardi per il prossimo campionato. Ogni minuto delle prossime 5 partite, vale (o costerà) 700 milioni.
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