11/10/2006 ore: 10:21

Tesco in vantaggio per Esselunga

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    mercoled? 11 ottobre 2006
      Pagina 50 - Economia
        L?imprenditore milanese tiene per s? gli immobili e pensa alla quotazione in Borsa
          Caprotti vende agli stranieri
          Tesco in vantaggio per Esselunga
            Le Coop: "Eravamo interessati, ma la famiglia proprietaria non avrebbe mai venduto a noi i suoi supermercati"

            LUCA PAGNI

            MILANO - ?Noi saremmo stati anche interessati. Ma Caprotti non avrebbe mai venduto alle Coop?. ? finita ancora prima di cominciare la possibilit? che Esselunga, la seconda catena di supermercati italiani, non finisse in mani straniere. Per questo, come spiega un dirigente della Lega delle cooperative, gli addetti ai lavori non si stupiscono della notizia che corre ormai da giorni sul mercato: il patron Bernardo Caprotti ? vicino alla vendita della sua creatura, nata 49 anni fa a Milano, con il primo super aperto con il contributo di Roberto Brunelli (il titolare della catena Iper) e di un personaggio dell?alta finanza come Nelson Rockfeller.

            A trattare l?acquisto di Esselunga sarebbero gli inglesi di Tesco, in questo momento il quarto gruppo al mondo nella grande distribuzione dopo gli americani di Wal-Mart, i francesi di Carrefour e i tedeschi di Metro. Il tasso di crescita del fatturato nell?ultimo anno ? stato del 14%, un risultato che ha consentito a Tesco di arrivare all?1,4% della quota di mercato mondiale insediando da vicino Metro (1,5%). Il gruppo inglese ha bisogno di crescere all?estero: il suo giro d?affari (77 miliardi di dollari) ? realizzato per il 76,8% nel mercato britannico.

            Tesco, a quanto risulta, non ha dovuto superare soltanto la concorrenza di francesi e tedeschi, ma anche degli agguerriti operatori spagnoli. El Corte Ingles (19 miliardi di fatturato) e Marcadona (9 miliardi) sono le due catene che avrebbero tentato l?approccio con Caprotti. Sono pi? piccoli dei big, ma comunque in grado di accaparrarsi Esselunga il cui giro di affari si attesta sui 4,4 miliardi nel 2005 (con un utile netto di 107 milioni, 130 punti vendita e 15 dipendenti). Wal-Mart, invece, non sarebbe mai stata della partita, perch? in nessuno dei suoi punti vendita ha una sezione dedicata all?alimentare. Che ?, invece, uno dei punti di forza di Esselunga.

            Della volont? di Caprotti di cedere la societ? corre voce da almeno tre anni. Prima, per?, l?imprenditore milanese ha dovuto sistemare alcune questioni. Ha dapprima creato una societ? (La Villata) in cui far confluire tutti gli immobili (valutati 340 milioni) in cui si trovano super e ipermercati, sganciata dalla gestione della parte commerciale che fa capo alla societ? Supermarkets. Solo quest?ultima verr? venduta a Tesco, mentre la parte immobiliare rimarrebbe saldamente in mano a Caprotti, dopo che in estate i tre figli avevano raggiunto un accordo con il padre per la cessione del loro pacchetto di azioni Supermarkets (circa l?8% del capitale). Non ? escluso che La Villata possa essere quotata in Borsa.
              Nonostante non abbiano potuto crescere comprando Esselunga, le Coop si possono consolare con i risultati di Igd, lo spin off immobiliare della Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, quotata in Borsa al segmento Star. Igd – a dimostrazione del fermento di tutto il settore – ha annunciato ieri di aver rilevato il centro commerciale di Rovereto Millenium per 21 milioni di euro. Igd ? specializzata nella gestione di centri commerciali e dalla quotazione di due anni fa il titolo ha guadagnato il 99,7%. Forse, anche per questo, Caprotti ha deciso di tenersi stretti gli immobili.

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