13/10/2005 ore: 10:44
Tfr: le carte false del governo per favorire le assicurazioni
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Tfr, le carte false del governo per favorire le assicurazioni Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono ancora un incontro al ministro del Welfare e alle commissioni di Camera e Senato. Vorrebbero conoscere i contenuti dell’accordo che il Welfare ha siglato con l’Abi, «il protocollo ignoto», «un segreto di Stato», commenta il segretario confederale della Cisl, Pierpaolo Baretta. Eppure quell’intesa regola l’accesso al credito per le imprese che si vedono alleggerite del Tfr. Ecco il problema della moratoria per il silenzio assenso per le imprese (medie e piccole). «Se venisse approvata - continua Piccinini - si avrebbe una discriminazione tra lavoratori. Per alcuni il silenzio assenso significherebbe destinare la liquidazione ai fondi, per gli altri significherebbe far rimanere il Tfr in azienda». Insomma un pasticcio. Senza contare che il governo vuole escludere le assicurazioni dal controllo della Covip. Eppure elaborando dati Covip i sindacati hanno esso a confronto i costi di gestione e i rendimenti dei fondi negoziali, dei fondi aperti e delle polizze. Emerge che i costi dei fondi negoziali sono i più bassi in assoluto. Con un versamento iniziale di mille euro, un incremento annuo del versamento dell'1,80% e un rendimento annuo dei 3,5% i costi per i fondi negoziali ammontano allo 0,45% contro l'1,30% dei fondi aperti e il 2,30% delle polizze individuali. L’incidenza dei costi medi nei primi tre anni è pari all’8,10 % per le polizze (con picchi fino al 16%) e a 1,80% per i fondi aperti. Il montante che si determina è per i fondi negoziali pari a 81.782 dopo 35 anni, a 69.611 per i fondi aperti e a 58.050 per le polizze. Il capitolo finanziamenti: «Si parlava di 70 milioni, poi di 1 miliardo - ha detto il numero due della Uil Adriano Musi - ora siamo a 140 milioni». Si chiama in causa la Finanziaria, lo sciopero generale sarà anche per il Tfr. |