Torino. Bancomat vuoti, incubo sui saldi
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IL CASO
Domani il via, ma pesa lo sciopero dei vigilantes: si tratta ancora Bancomat vuoti, incubo sui saldi
DIEGO LONGHIN
Partono i saldi, ma i portafogli dei piemontesi sono a secco di banconote e lo rimarranno almeno fino a lunedì. Lo sciopero ad oltranza delle guardie giurate continua e dopo cinque giorni di blocco del trasporto valori quasi tutti i bancomat sono rimasti senza soldi. Nel centro di Torino trovare uno sportello funzionante è una vera impresa. Problemi anche negli uffici postali, dove gli impiegati riescono a far fronte alle richieste di liquidi grazie ai pagamenti dei conti correnti. Escamotage che spesso non è sufficiente per accontentare tutti i clienti. Una situazione che rischia di affossare il primo weekend dedicato ai saldi, con molti negozi, in città e provincia, aperti la domenica.
Possibile che entro lunedì l´emergenza rientri, visto che ieri, durante l´incontro in prefettura le tre associazioni imprenditoriali, Univ, Ass Vigilanza e Anivp, si sono dimostrate disponibili a riaprire il confronto.
Oggi in mattinata riunione dei vertici dei 40 istituti di vigilanza piemontesi, che occupano circa 2500 persone, e alle 15 incontro no-stop con i sindacati per arrivare alla firma del contratto integrativo regionale. Ma fino a quando non si arriverà alla sigla definitiva del documento, in parte già abbozzato, i lavoratori non intendono sospendere la protesta. «Lo sciopero va avanti - spiega Giannantonio Pezzetta della Uiltucs-Uil - in fondo questa situazione si è venuta a creare perché le imprese all´ultimo hanno deciso di fare marcia indietro sulla firma, dopo un anno e mezzo di discussione, quando già avevamo concordato il documento. Non vorremmo che la storia si ripetesse».
Per Cgil, Cisl e Uil si potrebbe arrivare presto ad una soluzione. «Il clima è cambiato - aggiunge Pezzetta - le aziende hanno capito i problemi dei lavoratori, anche se è meglio non sbilanciarsi. Se la discussione procederà senza intoppi potremmo arrivare alla sigla domani». Tre le questioni aperte: l´adeguamento salariale, l´aumento del valore dei buoni pasto e il meccanismo legato agli scatti di anzianità e carriera. Anche nel caso di un accordo lampo è molto difficile che gli istituti di credito e la posta possano essere riforniti delle banconote. Il giro dei mezzi portavalori riprenderebbe regolarmente solo lunedì mattina.
I sindacati chiedono, però, al prefetto, al questore, all´ispettorato sul lavoro e alla procura di indagare sull´operato di questi giorni degli istituti. «Per vanificare l´effetto dello sciopero - dice Giuseppe Melillo della Filcams-Cgil - è in atto un ricorso massiccio agli straordinari. Alcune aziende stanno facendo fronte all´emergenza richiedendo ai lavoratori che non hanno aderito alla protesta un numero esagerato di ore in più, violando la legge, il contratto e mettendo a rischio la salute dei dipendenti e la sicurezza dei cittadini».
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