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Torino. Donne e part time: una vita d’inferno

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    luned? 13 marzo 2006

    Pagina 44 - Torino



    SOCIET? - I CONTRATTI A TORINO SONO PASSATI DAL 12% DEL 2001 AL 15,9 DEL 2003
      La denuncia Cgil
      ?Per ottenere 800 euro al mese svolgono tre o quattro occupazioni
      Queste formule sono utili solo alle aziende?
        Donne e part time
        una vita d’inferno
          La sindacalista: costrette a fare pi? lavori

          Marina Cassi
            ?Ma quale part-time; ma quale tutela della famiglia e delle esigenze della madri. Sgobbano come bestie?. La segretaria della Filcams-Cgil, Elena Ferro, non ? diplomatica. Analizza i dati secondo cui una donna su quattro a Torino lavora mezza giornata e reagisce con indignazione. Il numero dei part time sta lievitando di anno in anno: era il 12% nel 2001, il 15,9 nel 2003. E solo per le donne; i maschi sono sempre l?, intorno al 3-4 per cento. Ferro non ci crede: ?Ci sono interi settori, come pulizie e servizi alle imprese dal desk alla reception alla portineria, dove le donne vorrebbero un bel lavoro tutto il giorno, ma non glielo danno. Cos? per mettere insieme 800 euro si sbattono con due-tre contratti a tempo parziale?.
              Numeri precisi non ce ne sono, ma Ferro si basa su quello che vede nelle categorie di cui si occupa - dal commercio alle pulizie alla vigilanza privata - e dalle notizie dell’ufficio vertenze della Cgil. Assicura: ?Solo una minima parte fa il mezzo tempo per ragioni famigliari; la realt? ? che il part time, che costa anche meno, viene usato dalle imprese come estrema forma di flessibilit? con ore che variano a piacere del datore di lavoro e nessuna certezza. Credo che meno della met? sia volontaria, le altre subiscono?.
                Ferro ricorda che l’exploit dei tempi parziali ? recente: ?Per anni alle donne non concedevano il part time neanche se supplicavano neppure se avevano tre figli piccoli. Dieci anni fa era ancora cos?. Poi sono cambiate le leggi: ?Con il decreto 276 del 2003, che attua le legge 30, siamo arrivati all’assurdo di consentire tempi parziali per un totale di 45-48 ore alla settimana?. Polemizza: ?D’accordo in dieci anni ? aumenta l’occupazione femminile, ma come??. E racconta quello che si sente dire dalle donne che si rivolgono a lei e al sindacato: ?Una somma di lavori, spostamenti per le citt?, tempi morti, fatica, relazioni con colleghi e capi plurime. Una vita pesantissima e la fanno migliaia di donne?.
                  Ma nelle ultime settimane la sindacalista guarda con ansia il crescere in un altro fenomeno: i contratti in associazione. ?Erano in ribasso, stanno tornando in auge. E’ una soluzione diabolica: la lavoratrice diventa socia dell’azienda. Perde il diritto a contributi, ferie, maternit?, infortunio. Naturalmente ? una dipendente a tutti gli effetti, ma senza diritto alcuno?.
                    Spiega: ?Un po’ come accadeva con il socio lavoratore nelle cooperative anni fa. Poi abbiamo fatto e vinto molte cause e le cose erano un po’ cambiate?. Invece a volte ritornano: ?C’? un moltiplicarsi di queste forme estreme di flessibilit? e precariato. Sono frutto di un clima politico, legislativo e culturale nel quale il lavoro non ha diritti, non ? riconosciuto come un valore, ma solo come uno strumento?. Per arginare queste situazioni che si riproducono e proliferano nei settori pi? deboli del mercato del lavoro la Filcams ha inventato una campagna per dire ai lavoratori: non siete soli. Lo slogan ? da grande pubblicitario ?Non farti capovolgere?. Il manifesto, prodotto per le Olimpiadi, mostra due manichini: un cameriere e una cuoca a testa in gi?. Ma quella dei Giochi ? solo un’occasione per aprire nelle valli - a Bardonecchia, Susa e Pinerolo - uffici capaci di aiutare i lavoratori. Ferro racconta: ?Durante le Olimpiadi e ancora oggi ci sono state situazioni di ogni tipo. Camerieri, guide turistiche, animatori, pulitori, cuochi, autisti sono stati impiegati con contratti a tempo. Si calcola che siano stati, nei momenti di punta, almeno 10 mila e alcuni con contratti di tre giorni-una settimana?. Aggiunge: ?Ora ? chiaro che l’evento era a tempo e che non tutti possono essere stabilizzati. Ma ritieniamo credibile che un quarto e cio? 2.500 persone possano essere assunti a tempo indeterminato?.
                      La segretaria della Filcams pensa a quanto ? stata vivace, allegra, festosa la citt? e non rinuncia a insinuare un tarlo: ?Belle la notti bianche. Ma qualcuno ha pensato a chi le ha rese possibili? Alle donne e agli uomini che hanno lavorato tutta la notte, magari dopo averlo fatto anche di giorno, con un contratto misero. E’ la stessa strategia dei part time ad accumulo: rendere i lavoratori dei fantasmi?.

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