24/4/2006 ore: 11:35
Torino. Sciopero storico alla Feltrinelli
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Pagina VII - Torino troppe differenze tra gli assunti In tutto a Torino sono circa 70 persone che lavorano nei cinque punti vendita dello storico marchio in mano alla famiglia di Giangiacomo Feltrinelli. Persone che ieri, per la prima volta in 50 anni di storia, hanno lasciato scaffali e banconi, incrociando le braccia per dire "no" alle proposte avanzate dall?azienda per il rinnovo del contratto integrativo, scaduto ormai da un anno. Sono usciti fuori sui marciapiedi a distribuire volantini per invitare gli affezionati clienti a non acquistare libri e cd per un giorno. Quattro ore di sciopero a fine turno riuscite. Nel negozio pi? vecchio, quello di piazza Castello, ieri mattina lavorava solo la direttrice, in via Roma quattro precari, su sette addetti, hanno preferito non rischiare, cos? come i nove di piazza Cln, dove per? la clientela, vista la situazione, latitava. ?Non volevamo arrivare a questo - racconta Gianni Gallino, delegato sindacale una delle memorie storiche del negozio di piazza Cln - ma non potevamo fare altro. Un tempo il rapporto con i propri dipendenti per questa societ? era un fiore all?occhiello, un modo per distinguersi. Ora, invece, si pensa solo alla quantit?, non alla qualit?, e le disuguaglianze tra gli addetti sono enormi. Nel nostro negozio ci sono cinque trattamenti diversi. ? una giungla?. Sempre pi? contratti a termine, da due a tre mesi, un mese a casa, poi altri due o tre mesi di lavoro, e part-time con meno diritti e buste paghe pi? leggere dei colleghi "anziani". I vertici Feltrinelli con il nuovo contratto integrativo vogliono stringere ancora di pi? il cordone della borsa. Salario d?ingresso per due anni per i neoassunti, met? indennit? domenicale, ma nessuna maggiorazione, met? superminimo e permessi ridotti. Buono pasto di 3 euro, invece di 5,29 euro e percentuali ridotte per lo straordinario. ?Proposte inaccettabili se l?azienda vuole mantenere lo spirito del suo fondatore che considerava i dipendenti come risorse - aggiungono Nanni Testa e Giulio Bevilacqua - non siamo fuori dal mondo, sappiamo che i tempi sono cambiati. Il gruppo ? cresciuto. Per questo all?ultimo rinnovo dell?integrativo si ? rinunciato alla quindicesima per favorire l?arrivo di giovani. Ora basta. All?interno dei negozi non ci devono essere pi? differenze tra anziani e giovani, pagati di meno su quasi tutte le voci del contratto aziendale?. E poi c?? il caso della Finlibri, societ? che gestisce il marchio "Feltrinelli Village" all?interno dei centri commerciali, come all?8 Gallery, dove qualcuno ieri ha incrociato le braccia, e a Le Gru di Grugliasco. Per loro, giovani e precari, l?accordo integrativo ? un sogno che vorrebbero si trasformasse presto in realt?. (d.lon.) |